
Tre persone indagate nell’inchiesta sulla RSSA “La Fontanella” di Soleto. Si tratta di Federica Cantore, direttrice della struttura; Don Vittorio Matteo, in qualità di amministratore delegato della RSSA e Catello Mangione, responsabile sanitario. Le accuse sono: “abbandono di persone incapaci” e “diffusione colposa di epidemia”.
Il fascicolo d’indagine è nelle mani del sostituto procuratore Alberto Santacatterina, con il coordinamento del procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone.
Si continua ad indagare
Proseguono, intanto, le indagini della magistratura, dopo gli esposti dei parenti degli anziani ospiti della RSSA di Soleto che chiedono chiarezza sullo stato di abbandono della struttura.
Nelle scorse ore è stata sentita, in qualità di persona informata dei fatti, un’infermiera della RSSA.
Altri ascolti saranno effettuati nei prossimi giorni. Medici, infermieri e personale sanitario della RSSA di Soleto, potrebbero essere chiamati a deporre dinanzi agli inquirenti.
Nei giorni scorsi sono stati depositati vari esposti. Due famiglie, assistite dall’avvocato Carlo Gervasi, chiedono alla magistratura di fare chiarezza soprattuto su quanto accaduto all’interno della casa di riposo, prima che la gestione fosse sottoposta al controllo dell’Asl, dunque nell’arco di tempo compreso tra sabato 21 e giovedì 26 marzo.
In precedenza, è stato già depositato un primo esposto dall’avvocato Angela Rizzo, sempre presso la stazione dei carabinieri di Soleto, guidati dal comandante Gennaro Palmieri che hanno poi provveduto a trasmetterlo in Procura. Il legale ha inoltre avanzato richiesta d’incidente probatorio, al fine di ascoltare alcuni anziani ospiti della struttura.
Invece, gli avvocati Giuseppe e Michele Bonsegna hanno depositato una relazione sul tavolo del pm per sostenere che “La Fontanella” non è stata abbandonata a se stessa e che è stata garantita un’assistenza continua agli anziani ospiti.
Attualmente sono 17 le vittime, tra gli anziani pazienti provenienti da ‘La Fontanella’ di Soleto.