Inchiesta “Stealth” su mafia, estorsioni e droga. 36 condanne con rito abbreviato

Nel corso delle investigazioni sono stati acquisiti elementi in ordine a 26 episodi incendiari e dinamitardi nei confronti di esercizi commerciali, autovetture, cantieri, aziende agricole ed immobili.

Si conclude con 36 condanne per oltre 360 anni di carcere nei confronti degli imputati, il maxi processo con rito abbreviato, relativo all’inchiesta “Stealth” su una presuntaassociazione mafiosa specializzata nello spaccio di droga.

Il gup Maria Francesca Mariano, nella giornata di oggi, presso l’aula bunker del carcere di Borgo San Nicola, ha inflitto: 20 anni di reclusione per Fernando Nocera, 68 anni, residente a Lecce (ritenuto a capo del sodalizio) 8 anni per la sorella Evelina Nocera, 70 anni, residente a Peschiera Borromeo (provincia di Milano); 12 anni per Caterina Bisconti, 43enne, residente a Magliano; 8 anni e 6 mesi nei confronti di Amalia Cadavero, 37enne, residente a Veglie; 13 anni, 2 mesi e 10 giorni per Valentino Cadavero, 35enne, residente a Veglie; 2 anni per Andrea Carogiuli, 48 anni, residente a Carmiano; 5 anni e 6 mesi a Luca Carogiulo, 26 anni, residente anch’egli a Carmiano; 13 anni e 2 mesi per Giorgio Centonze, 44 anni, residente a Carmiano; 14 anni per Gianluca Cirfeta, 47 anni, residente a Veglie; 18 anni per Stefano Ciurlia, 54 anni, residente a Lecce; 5 anni e 7 mesi per Daiana Stefania Coppola, 23 anni, residente a Magliano.

E ancora, 10 anni e 3 mesi verso Simone Coppola, 22 anni, residente a Carmiano e 14 anni a Stefano Coppola, 44 anni, residente a Carmiano; 8 anni e 8 mesi per Giuliana Cuna, 50 anni, residente a Monteroni; 12 anni, 1 mese e 10 giorni per Antonio D’Agostino, 52 anni, residente a Monteroni; 18 anni per Alessio De Mitri, 34 anni, residente a Carmiano; 10 anni e 2 mesi per Damiano De Pascalis, 56 anni, residente a Magliano; 5 anni e 6 mesi nei confronti di Fabio Feliconi, 39 anni, residente a Lecce; 13 anni per Marcello Fella, 64 anni, residente a Carmiano; 12 anni, 1 mese e 10 giorni per Vito Giancane, 35 anni, residente a Monteroni; 8 anni per Cosima Lupo, 47 anni, residente a Veglie; 11 anni e 4 mesi verso Alberto Maldarella, 48 anni, residente a Novoli; 6 anni nei confronti di Marco Matino, 51 anni, residente a Leverano; 9 anni e 6 mesi per Pierpaolo Panarese, 41 anni, residente a Lecce; 12 anni, 1 mese e 10 giorni per Fabrizio Panzanaro, 54 anni, residente a Veglie; 12 anni e 4 mesi per Giovanni Perrone, 56enne, domiciliato a Guagnano; 14 anni per Salvatore Perrone, 57 anni, residente a Trepuzzi; 11 anni e 4 mesi nei confronti di Antonio Pezzuto, 42 anni, residente a Carmiano; 10 anni, 1 mese e 10 giorni per Andrea Podo, 46enne, residente a Lecce; 2 anni per Antonio Rampino, 27enne di Trepuzzi; 10 anni per Giovanni Saponaro, 55 anni di Veglie; 11 anni per Maicol Screti, 27 anni, residente a Trepuzzi; 2 anni per Manuele Sperti, 41 anni di Carmiano; 2 anni e 6 mesi per Raffaele Sperti, 44 anni di Carmiano; 6 anni per Cristian Stella, 29 anni, residente a Lecce; 17 anni per Gabriele Tarantino, 44 anni, domiciliato a Monteroni.

In una scorsa udienza, il pm Alessandro Prontera ha invocato condanne per oltre 330 anni di reclusione.

Inoltre, il giudice ha disposto il risarcimento del danno in separata sede per le parti civili, tra cui comparivano il Ministero dell’Interno, Il Comune di Carmiano. Non solo, anche Giancarlo Mazzotta, ex sindaco di Carmiano, come vittima di estorsione, in favore del quale è stata disposta una provvisionale di 10mila euro.

Va detto che nel novembre del 2023, vennero arrestate 37 persone (28 in carcere e 9 agli arresti domiciliari), a seguito dell’ordinanza del gip Anna Paola Capano, chiesta dal pm Giovanna Cannarile della Dda, per associazione a delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e da guerra nonché ordigni ad alto potenziale esplosivo, estorsione, numerosi danneggiamenti a seguito di incendio, tutti aggravati dal metodo mafioso.

L’indagine, condotta dai militari della Compagnia di Campi Salentina e coordinata dalla Dda, ha preso il via nel dicembre 2020 ed è durata fino allo scorso mese di giugno.

Nel corso delle investigazioni sono stati acquisiti elementi in ordine a 26 episodi incendiari e dinamitardi nei confronti di esercizi commerciali, autovetture, cantieri, aziende agricole ed immobili.

Vi sono stati anche danneggiamenti eseguiti con l’utilizzo di colpi d’arma da fuoco nei confronti di abitazioni e l’esplosione di ordigni ad alto potenziale, di fattura artigianale, fatti deflagrare all’esterno di alcune strutture ricettive. Si sarebbero anche appurate presunte condotte estorsive in danno di alcuni imprenditori locali che svolgono la loro attività in diversi settori.

E poi, si parla della modifica di oggetti di utilizzo quotidiano, quali penne, in armi. Una biro, infatti, sarebbe stata modificata e all’interno sarebbe stato realizzato un meccanismo tale da renderla pari ad un’arma da fuoco.

Il collegio difensivo

Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati: Simone Viva, Cosimo D’Agostino, Raffaele Benfatto, Mariangela Calò, Ladislao Massari, Stefano Prontera, Francesco Tobia Caputo, Giuseppe Romano, Luigi Rella, Salvatore Rollo, Federico Martella, Gabriella Mastrolia, Valeria Corrado, Paolo Cantelmo, Mario Fazzini, Massimiliano Petrachi, Maria Lucia Pagliara, Laura Minosi, Gabriele Valentini, Maurizio Scardia, Antonio Luceri, Mario Ciardo, Pantaleo Cannoletta, Antonio Savoia, Nadia Martina, Lucia Longo, Salvatore Greco, Vito Quarta, Giovanni Gabellone, Laura Serafino. I legali potranno presentare ricorso in Appello.