
Arriva l’assoluzione per il Sindaco di Maglie, nell’ambito di un vecchia inchiesta sui voucher ai cittadini bisognosi. Ernesto Toma rispondeva di favoreggiamento personale. Secondo la Procura, un beneficiario lo avrebbe contattato dopo avere ricevuto una convocazione dai finanzieri. Questi lo avrebbe “consigliato” sulle risposte da fornire ai militari, per giustificare l’assegnazione dei “buoni lavoro”.
Come detto l’accusa è caduta al termine del processo ed il giudice Michele Guarini ha assolto l’imputato “perché il fatto non sussiste”.
Non solo, per gli altri due imputati è stato dichiarato il non luogo a procedere per prescrizione. Parliamo dell’ex sindaco di Maglie, Antonio Fitto e di Alessandra Alfarano, in qualità di funzionario comunale all’epoca dei fatti, che rispondevano di voto di scambio.
Gli imputati erano difesi dagli avvocati Luciano Ancora, Andrea Sambati e Sabrina Sambati.
L’inchiesta sul presunto “voto di scambio”, in occasione delle elezioni comunali del 2015 fu coordinata dal sostituto procuratore Francesca Miglietta.
Le indagini presero il via da un esposto depositato in Procura, in cui venivano gettate ombre sulle elezioni comunali del 31 maggio del 2015, riguardanti il rinnovo del consiglio comunale e l’elezione del nuovo sindaco.
I successivi accertamenti investigativi, condotti dai finanzieri della Tenenza di Maglie, si soffermarono su un presunto sistema del “voto di scambio”. In particolare, sulla distribuzione di voucher ai cittadini bisognosi, in cambio della preferenza accordata alla lista capeggiata da Toma (candidato sindaco all’epoca dei fatti) e per la quale “correva” anche Fitto, in qualità di consigliere comunale.
A margine della sentenza, il sindaco Toma ha dichiarato: “Sono giorni particolarmente difficili e la forza di andare avanti me la dà la consapevolezza che quando si agisce per il bene comune bisogna essere fiduciosi nella magistratura. La verità dei fatti è sempre la migliore forma di difesa”.
Ed ha aggiunto: “Ringrazio l’avvocato Luciano Ancora per la sua professionalità e umanità. Ringrazio anche tutti coloro, in particolare i miei concittadini, per essermi accanto. L’assoluzione mi dà un nuovo slancio sempre nell’interesse della comunità e sempre con fiducia nella giustizia”.
Va detto che Toma è attualmente indagato nell’ambito di una maxi inchiesta su di un presunto giro illecito di appalti pubblici, in cui compaiono imprenditori e dipendenti di ditte, con il coinvolgimento di tre sindaci, assessori e dipendenti comunali.