
A distanza di poco più di 24 ore dall’episodio di sabato sera, la statale 16 che collega Lecce a Maglie è diventata nuovamente teatro di un incidente.
Intorno alle 8.00 del mattino, una Fiat Panda con a bordo l’assessore del Comune di Lecce Rita Miglietta, per cause ancora da accertare, ha impattato con un furgone all’altezza dello svincolo per Corigliano d’Otranto.
Da qui l’intervento delle Forze dell’ordine che hanno deviato il traffico da e per il capoluogo salentino.
Sia l’assessore Miglietta che il conducente del furgone sono rimasti lievemente feriti tanto che la prima ha scelto di non salire in ambulanza, ma di raggiungere il Pronto Soccorso del Vito Fazzi di Lecce a bordo della propria auto. Con lei un familiare che l’ha raggiunta appena saputo dell’accaduto. A precipitarsi al fianco dell’assessora anche il sindaco, Carlo Salvemini.
Trambusto al pronto soccorso
Arrivata al Pronto soccorso del nosocomio leccese, Rita Miglietta è stata presa in carico dalla dott.ssa Stragapede che ha iniziato con domande necessarie per compiere la prima anamnesi della paziente. A raggiungere l’amica e collega anche un altro assessore della Giunta comunale che, secondo il racconto della dottoressa, avrebbe iniziato a dare segni di insofferenza tanto da dare vita ad un acceso diverbio.
In base a quanto ci riferisce Stragapede, al suo indirizzo sono arrivati improperi di ogni tipo. A detta di colui che era al fianco dell’assessora, si stava perdendo tempo inutile e occorreva effettuare analisi più approfondite ed esami specifici. Il medico cercava a sua volta di spiegare che, come sempre, al Pronto Soccorso erano in attesa pazienti ben più gravi che necessitavano di un intervento celere. Il codice assegnato a Rita Miglietta, infatti, era giallo, prevedendosi una probabile frattura al braccio.
Insomma, in base al racconto della dottoressa di turno al Pronto Soccorso, un simile comportamento le ha provocato un tale stato di agitazione da causare una violenta epistassi. Il disagio è stato tale che il medico ha avuto serie difficoltà a riprendere il proprio lavoro.
Ad assistere ai fatti tanti pazienti attoniti, in fila presso il Pronto soccorso di Lecce.
La replica dell’Assessore Citraro
Attraverso il suo legale, avvocato Giuseppe Milli, il dottor Citraro ha voluto chiarire la sua posizione e fornire la sua versione su quanto accaduto:
“L’Assessore Rita Miglietta, stamane giunta al Pronto Soccorso dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce a seguito di occorso sinistro stradale, ha interessato il Dott. Citraro al quale è legato da un lungo rapporto di amicizia e dal comune servizio in seno alla giunta comunale di Lecce.
Il dott. Saverio Citraro, dirigente medico del reparto di Otorino Laringoiatria dello stesso Ospedale, prontamente si è recato presso il reparto per sincerarsi delle condizioni della paziente.
Il Dott Citraro appena ivi giunto, alla presenza di numerosi testimoni tra i quali gli stessi parenti della Miglietta, ha trovato la paziente già presa in carico dal medico in servizio al quale ha rivolto rituali domande per accertarsi delle condizioni dell’architetto Miglietta, dolorante e in condizioni di stress post traumatico.
Alla dottoressa in servizio il dott. Citraro ha esclusivamente rivolto interrogativi di natura medica sulla anamnesi in corso.
Vale la pena evidenziare che, essendo stato già avviato l’iter previsto dal protocollo in caso di ingresso al Pronto Soccorso, in nessun caso il dott. Citraro ha giammai potuto suggerire a chicchessia presunti percorsi abbreviati a favore della paziente né tantomeno ha preteso trattamenti preferenziali a favore dell’architetto Miglietta.
Cosi svoltisi i fatti, pertanto con la presente si diffida dall’associare il nome del dottor Saverio Citraro a comportamenti scorretti dal punto di vista deontologico e professionale così come innanzi riferiti da chicchessia, in difetto, ci si vedrà costretti a tutelare ogni diritto e ragione del Dott. Saverio Citraro nelle competenti sedi giudiziarie, anche penali, il quale evidentemente riterrebbe leso il proprio onore e reputazione di uomo e di professionista medico da eventuali ricostruzioni inveritiere poste in essere anche da soggetti estranei ai fatti in questione”.