Incidente Galatone, il fratello di Pasquale: “non sono morti bianche, sono stati uccisi mentre lavoravano”

“Nessuna segnaletica o accortezza sarebbe bastata a frenare l’auto”. Parla il fratello di Pasquale Filieri, titolare della Eco.Man morto in un incidente stradale insieme ai suoi operai

Non ci sta ad aggiungere altro dolore alla sofferenza già provata dalla sua famiglia dopo il tragico incidente stradale avvenuto sulla circonvallazione di Galatone in cui suo fratello Pasquale ha perso la vita insieme a due operai –  Luigi e Toni –  intenti a potare alcuni alberi sul ciglio della carreggiata. Per questo, Tommaso Filieri, passato il momento dell’ultimo saluto, ha decido di prendere carta e penna per ‘difendere’ la memoria di un uomo, una brava persona, colpevole soltanto di essersi trovato nel posto sbagliato nel momento sbagliato.

«Oltre al danno, la beffa»

Non ci sta, Tommaso, a far passare la morte di suo fratello come un incidente sul lavoro. «È evidente – ci scrive – che qualsiasi segnaletica o accortezza per rendere il posto più “sicuro” non sarebbe bastata a fermare una macchina che, a forte velocità, ha travolto tutti».

«Non si può morire così» hanno sussurrato i testimoni presenti in via Almirante, a testa bassa e con il volto rigato dalle lacrime. E con il passare delle ore è stato chiaro che l’incidente aveva i tratti di una drammatica fatalità. La Golf, condotta da un 44enne morto anche lui su colpo, si è schiantata contro il camion, forse dopo un soprasso azzardato. Sfortuna ha voluto che accanto ci fossero gli operai che, probabilmente, non si sono nemmeno resi conto di quello che stava accadendo.

«Ci vorrebbe più rispetto – continua Tommaso –  per chi ha perso la vita avendo la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato e non per mancanza di sicurezza come riportano alcuni giornali. E non trovo giusto che i sindacati speculino su questo incidente, parlando di operai morti sul lavoro, quando la verità è che sono stati “uccisi sul lavoro”».

Insomma, il fratello di Pasquale – titolare della Eco-Man Salento e volto conosciuto a Galatone per aver ricoperto il ruolo di vicepresidente della locale Protezione Civile – preferirebbe evitare di sentir parlare di «morti bianche».

È comprensibile che parli così, che non sia facile ‘gestire’ un dramma familiare con i fari della cronaca puntati, dove qualunque parola o ricostruzione per chi soffre può sembrare sbagliata.



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