Simularono un incidente stradale per ottenere l’indennizzo dall’assicurazione. Padre e figli patteggiano la pena

Padre e figli avrebbero dichiarato il falso al medico di turno che repertava le lesioni. L’altro guidatore è invece finito sotto processo

Simularono un incidente stradale per ottenere l’indennizzo dall’assicurazione. E nelle scorse ore hanno chiuso i conti con la giustizia. Il gup Sergio Tosi ha accolto il patteggiamento a 2 anni di reclusione ( pena sospesa) per A. C., 57enne di Martano e per i due figli di 30 e 24 anni. Rispondevano dell’accusa di frode assicurativa e di falsità ideologica. La pena è stata concordata dall’avvocato Federica Conte con il pubblico ministero Alessandro Prontera.

Tra le parti civili comparivano due compagnie assicurative, una delle quali assistita dall’avvocato Silvio Caroli (sostituito in udienza dal collega Vincenzo Del Prete).

L’altro imputato, C. B., 51enne di Salice Salentino, è stato invece rinviato a giudizio dinanzi al tribunale monocratico, con l’accusa di frode assicurativa. È difeso dall’avvocato Marcello Pascali.

La ricostruzione del falso incidente

In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, A. C. denunciava il 20 maggio del 2019 alla sua compagnia assicurativa un sinistro stradale con richiesta di risarcimento per i danni subìti non solo dalla macchina, ma anche da lui e dai suoi figli. E riferiva di un incidente avvenuto a Lecce, alle 14.30 del 13 maggio, tra via De Donno e via Gentile, sostenendo che mentre guidava una Wolkswagen Polo veniva tamponato da una Fiat Stilo guidata da C. B.

In realtà la polizia locale avrebbe accertato, tramite una videocamera di sorveglianza, che i due guidatori simulavano un incidente stradale (intorno alle 13.45) all’ingresso del Surbo Terminal.

In particolare, A. C. eseguiva una manovra di retromarcia con la propria auto andando a tamponare, con un’azione controllata, quella di C.B. che era intanto sceso dalla macchina e faceva da “palo” insieme ad un figlio del complice. Non solo, poiché A.C. e i suoi due figli si presentavano nel pomeriggio, presso il pronto soccorso dell’ospedale di Copertino dichiarando al medico di turno di avere riportato alcune lesioni, dopo un incidente stradale. Ed il dottore, ingannato da tale versione dei fatti, refertava ai tre una serie di contusioni e distorsioni alla spalla ed alla cervicale, giudicate guaribili tra i 10 ed i 12 giorni.



In questo articolo: