Tragedia nel cantiere del metanodotto, operaio perde la vita

La corsa al Pronto Soccorso dell’Ospedale ‘Vito Fazzi’ di Lecce, purtoppo, è stata inutile per un operaio rimasto ferito durante i lavori del metanodotto

Le lancette dell’orologio avevano da poco segnato le 10.30, quando il cantiere dove sono in corso i lavori per ‘connettere’ il gasdotto Tap a quello Snam ha fatto da sfondo ad un tragico incidente sul lavoro. A perdere la vita è Simone Martena, classe 1985, originario di San Pietro Vernotico, ma residente a Squinzano.

Il saldatore 35enne per conto di una ditta tedesca specializzata in grandi opere è rimasto schiacciato da un mezzo pesante, una macchina Pipe Welder necessaria per la posa dei tubi, a pochi passi dalla strada che da Pisignano conduce a Castri di Lecce, in contrada Largo Cappelle.

Sono stati i colleghi a lanciare l’allarme, ma la macchina dei soccorsi, purtroppo, è stata vana. Fin da subito i sanitari del 118 si sono accorti della gravità delle condizioni dell’operaio che è stato accompagnato, a sirene spiegate, al Pronto Soccorso dell’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, dove sarebbe arrivato in «codice rosso». Ma non ce l’ha fatta, il suo cuore ha smesso di battere durante il tragitto. Probabilmente le ferite riportate erano troppo gravi.

Non è ancora chiara la dinamica dell’accaduto, toccherà ai Carabinieri della locale stazione, giunti sul posto per i rilievi del caso, fare chiarezza. Presenti anche gli ispettori dello Spesal. Il cantiere ed il mezzo pesante sono stati posti sotto sequestro.

È intervenuto sul luogo della tragedia, anche il procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone che coordina l’inchiesta. Si procede per il reato di omicidio colposo, al momento a carico di ignoti.

Nelle prossime ore, sara effettuata l’autopsia sul corpo dell’operaio morto. Intanto, il medico legale ha effettuato un esame esterno cadaverico, che ha confermato la morte per schiacciamento.



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