
Sceglie di avvalersi della facoltà di non rispondere, ma rilascia spontanee dichiarazioni, il presunto boss arrestato nella maxi inchiesta antimafia su una presunta organizzazione specializzata in droga, estorsioni e attentati incendiari, ramificata nei comuni di Carmiano, Veglie, Leverano, Porto Cesareo, Novoli e Monteroni di Lecce. Nella giornata di oggi, davanti al gip Anna Paola Capano, sono continuati gli interrogatori di garanzia.
Fernando Nocera, detto “Zio” o “Vecchio”, 67 anni, residente a Lecce, ascoltato in videoconferenza (non è detenuto nel carcere di Lecce), attraverso dichiarazioni spontanee, ha sottolineato l’estraneità alle accuse della sorella Evelina Nocera, 70 anni, domiciliata a Lecce e di Giuliana Cuna, 49 anni, residente a Monteroni di Lecce. La prima, sempre collegata in videoconferenza, a sua volta, ha respinto le accuse mosse dagli inquirenti. La seconda, invece, è stata sentita ieri, assistita dall’avvocato Mariangela Calò, ed ha rilasciato dichiarazioni spontanee, negando gli addebiti.
Fernando Nocera e la sorella Evelina, sono difesi dall’avvocato Stefano Prontera.
Anche Pierpaolo Panarese,40 anni, residente a Lecce, difeso dall’avvocato Laura Minosi, si è avvalso della facoltà di non rispondere, collegato in videoconferenza.
E sempre in giornata, come detto, sono proseguiti gli interrogatori di garanzia presso il carcere di Lecce.
Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere: Marcello Fella, 63 anni, di Carmiano; Vito Giancane, 34 anni, residente a Monteroni; Fabrizio Panzanaro, 53 anni, di Veglie; Giovanni Perrone, detto “Terremoto”, 56enne, domiciliato a Guagnano; Antonio Pezzuto, detto “Mendularo”, 42 anni, di Carmiano; Andrea Podo, 46enne, residente a Lecce; Giovanni Saponaro, 55 anni, di Veglie; Maicol Screti, 27 anni, di Trepuzzi.
Daniele Vitale, 39 anni, domiciliato a Trepuzzi ed Antonio Ezio Vitale, detto “Saracino”, 64 anni, domiciliato a Novoli, hanno risposto alle domande del giudice, negando gli addebiti. Sono entrambi difesi dall’avvocato Francesco Tobia Caputo.
Infine, Gabriele Tarantino, 44 anni, domiciliato a Monteroni, verrà sentito domani, collegato in videoconferenza. È difeso dall’avvocato Cosimo D’Agostino.
E nella giornata di domani, si dovrebbe tenere anche l’interrogatorio degli altri arrestati ai domiciliari. Si tratta di Mirko Attanasio, detto “Scarpuzza”, 29 anni, di Carmiano; Luca Carogiulo, detto “Sughetto”, 25 anni, anch’egli di Carmiano; Giammarco Zecca, detto “Baida”, 22enne, residente a Leverano; Cosima Lupo, detta “Mimina” o “Mimma”, 46 anni, di Veglie; Daiana Stefania Coppola, 22 anni, residente a Magliano; Andrea Carogiuli, 47 anni, di Carmiano; Marco Matino, detto “Mattone”, 40 anni di Leverano; Cristian Stella, 28 anni, di Lecce; Fabio Felicioni, 38 anni, di Lecce.
Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati: Cosimo D’Agostino, Mariangela Calò, Ladislao Massari, Stefano Prontera, Francesco Tobia Caputo, Giuseppe Romano, Luigi Rella, Salvatore Rollo, Mario Fazzini, Massimiliano Petrachi, Maria Lucia Pagliara, Laura Monosi, Salvatore Rollo, Antonio Luceri, Mario Ciardo, Pantaleo Cannoletta, Antonio Savoia, Nadia Martina, Lucia Longo.
L’indagine, denominata “Stealth”, condotta dai carabinieri della Compagnia di Campi Salentina e coordinata dal pm Giovanna Cannarile della Dda e dal sostituto procuratore Alessandro Prontera, ha preso il via nel dicembre 2020. Ed è culminata nella mattinata di lunedì scorso con 37 arresti (28 in carcere e 9 ai domiciliari), eseguiti dai carabinieri del Nucleo provinciale di Lecce.
Gli indagati rispondono a vario titolo di associazione a delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione di armi da fuoco e da guerra, estorsione, danneggiamenti a seguito di incendio.