
Con 71 casi censiti nel 2019, la Puglia è seconda in Italia per numero di intimidazioni ai danni degli amministratori comunali, con un aumento del 20% rispetto alle rilevazioni precedenti. I dati sono forniti dal rapporto “amministratori sotto tiro”, redatto annualmente da Avviso pubblico.
Le minacce e le intimidazioni nei confronti degli amministratori locali e dei dipendenti della Pubblica Amministrazione sono inseriti all’interno di una valutazione complessiva del fenomeno mafioso e criminale. Il quadro emerso nell’ultimo censimento evidenzia una preoccupante impennata degli atti intimidatori nella regione pugliese.
Con 21 casi censiti in 10 comuni differenti la provincia di Foggia è la più colpita. Segue la provincia di Lecce, che registra 17 episodi in 9 comuni: Lecce, Melpignano, Morciano di Leuca, Parabita, San Cesario di Lecce, San Donato di Lecce, Supersano, Ruffano, Sternatia. Ma la provincia di Lecce si colloca al primo posto nella rilevazione quinquennale, con 80 episodi accertati su un totale regionale di 313, il 25.6% dei censimenti effettuati dal 2015 ad oggi.
E proprio nelle ultime ore l’ennesimo caso, stavolta a Campi Salentina, dove è stato preso di mira il Sindaco Alfredo Fina, con la sua auto consegnata alle fiamme.
“Un vero e proprio bollettino di guerra”, lo ha definito Pierpaolo d’Arienzo, coordinatore regionale di Avviso Pubblico. “Lo scorso anno è stato un vero e proprio bollettino di guerra, un attacco alle Istituzioni. È la provincia di Foggia la più bersagliata. Una impennata di minacce che ci sorprende fino ad un certo punto, alla luce di quanto emerso dalle numerose operazioni condotte da magistratura e forze dell’ordine sul territorio foggiano, che hanno portato anche alla costituzione di una sezione della Direzione Investigativa Antimafia”.
“Noi amministratori locali siamo oggi quelli in prima linea – ha aggiunto il Coordinatore provinciale di Avviso Pubblico Davide Carlucci– È una situazione molto difficile quella che ci troviamo ad affrontare come primi cittadini delle città, anche per i limiti finanziari che si sono fatti rigidissimi per i Comuni. Bisognerebbe utilizzare i Pon Legalità per promuovere progetti e iniziative che mirano a presidiare alcune zone sensibili del nostro territorio, attraverso il sostegno alle Polizie Municipali, per far sentire una maggiore presenza dello Stato perché quando minacciano e intimidiscono un Sindaco, non si colpisce soltanto una singola persona, ma un’intera comunità, la civile convivenza, la democrazia. Sosteniamo gli amministratori locali, non lasciamoli soli”.