Irregolarità per realizzare albergo di lusso in zona Orte? Reati prescritti al termine del processo

Gli imputati rispondevano a vario titolo di abuso d’ufficio, falso ideologico e lottizzazione abusiva. I giudici hanno inoltre disposto la restituzione dell’opera al proprietario.

Disposta la prescrizione del reato e la restituzione dell’opera al proprietario, al termine del processo su di una presunta serie di irregolarità per la realizzazione di una struttura destinata a diventare un albergo di lusso, in zona Orte nei pressi di Otranto. Nelle scorse ore, i giudici della seconda sezione collegiale (presidente Pietro Baffa, a latere Luca Scuzzarella e Roberta Maggio) hanno disposto il non luogo procedere per intervenuta prescrizione in favore di Albino Merico, 69 anni, di Santa Cesarea Terme, proprietario della struttura; Sergio Bono, 61enne di Santa Cesarea Terme, tecnico progettista e direttore dei lavori; Pietro Russo, 76enne, tecnico collaudatore; Nicola Panico, 52 anni, all’epoca dei fatti, Presidente del Parco Naturale Regionale “Costa d’Otranto-S.Maria di Leuca e Bosco di Tricase”; Giuseppe Tondo, 70 anni di Otranto, all’epoca dei fatti, responsabile dell’Area Ambiente; Emanuele Maggiulli, 57 anni di Muro Leccese, ex responsabile dell’area tecnica dell’Utc di Otranto.

Rispondevano a vario titolo dei reati di abuso d’ufficio, falso ideologico e lottizzazione abusiva. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Antonio Quinto, Davide Ciriolo, Francesco Galluccio Mezio e Mauro Finocchito.

L’inchiesta

Va detto che nel giugno del 2020, il gip Giovanni Gallo dispose il sequestro preventivo del complesso edilizio di circa 2.000 mq., come richiesto dal sostituto procuratore Alessandro Prontera. Il provvedimento venne eseguito dai carabinieri del nucleo forestale.

La Procura contestava una serie di interventi edilizi per la realizzazione di una complessa struttura ricettiva dal forte impatto ambientale, destinata a diventare una residenza turistico-alberghiera.

La struttura sequestrata, infatti, ricade nel Parco Naturale Regionale “Costa d’Otranto-S.Maria di Leuca e Bosco di Tricase”, in una zona a vocazione prettamente agricola.

Gli interventi edlizi sarebbero avvenuti negli anni, in assenza del permesso di costruire e del nullaosta delle autorità preposte. Il progetto si basava sul recupero di un rudere composto da due fabbricati esistenti, in quelli che erano i vecchi dormitori militari costruiti prima del 1932 La nuova struttura prevedeva la realizzazione di ben 14 unità abitative turistico-ricettive (camere classic- deluxe- superior-family).

Come detto, al termine del processo è stato dichiarato il non luogo a procedere per prescrizione.