I ragazzi, accusati di aver lanciato in aria “per gioco” un 19enne disabile, facendolo finire contro i gradoni dell’anfiteatro di una chiesa e procurandogli una serie di lesioni, chiedono la messa alla prova.
Nelle scorse ore, il gup Lucia Raboni, nel corso dell’udienza preliminare, ha accolto l’istanza dei difensori di quattro ragazzi (tra i 15 ed i 17 anni di età, all’epoca dei fatti). Il giudice ha ammesso l’istanza di messa alla prova che consiste nella presentazione di un programma di “recupero” con attività di volontariato, stabilito assieme ai servizi sociali. La prossima udienza è fissata per il 7 marzo. Nel caso in cui il percorso dovesse andare a buon fine, i ragazzi otterrebbero l’estinzione del reato.
I quattro giovani sono difesi dagli avvocati Carlo Sariconi, Davide Pastore, Vincenzo Perrone, Silvio Giardiniero.
La posizione di un quinto ragazzo, difeso dall’avvocato Raffaele Benfatto, è stata stralciata e verrà discussa in data 11 gennaio del 2024.
I cinque rispondono delle accuse di lesioni personali e violenza privata con l’aggravante dei futili motivi per “mero divertimento personale, consapevoli dello stato di disabilità della vittima”.
L’inchiesta
Le indagini hanno preso il via dopo la denuncia dei genitori del 19enne. I fatti risalgono alla sera del 20 ottobre del 2021 e si sono verificati in un paese alle porte di Lecce. Il ragazzo disabile era uscito con un gruppo di amici. E si sarebbe verificato, presso l’anfiteatro, l’episodio finito sotto la lente della Procura.
In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, coordinati dal pm Maria Rosaria Micucci, i ragazzi costringevano il 19enne a partecipare al gioco della sedia (insieme ad altri soggetti non identificati). Il giovane veniva così lanciato in aria con le mani e finiva contro i gradoni. E la scena veniva ripresa con il telefonino da altri due amici.
Non solo, poiché il giovane dovette ricorrere alle cure ospedaliere per la rottura di un dente, riportando lesioni anche ad un labbro ed alle gengive e rimediando un indebolimento permanente nella masticazione.
Successivamente i genitori del ragazzo disabile, dopo avere notato il video, presentarono una denuncia. Le indagini sono state condotte dai carabinieri di Lecce, coadiuvati dai colleghi della stazione di Lizzanello.
La posizione di un altro indagato, assistito dall’avvocato Fulvio Pedone, venne in precedenza già stralciata, per essere archiviata.