Magistrato e poliziotta affittarono una casa-vacanze ad alcune prostitute? Condanna annullata in Appello

La sentenza è stata emessa dai giudici della Corte di Appello (Presidente Vincenzo Scardia) che hanno disposto la trasmissione degli atti in Procura.

Si conclude con l’annullamento della sentenza di condanna ad 1 anno, il processo di secondo grado a carico di un magistrato e della ex compagna e poliziotta, accusati dalla Procura di aver affittato ad alcune “lucciole” una Casa Vacanze.
La sentenza è stata emessa dalla Corte di Appello (Presidente Vincenzo Scardia) che ha disposto la trasmissione degli atti in Procura.

Le motivazioni della decisione si conosceranno entro il termine di 90 giorni.

In precedenza, nel corso dell’udienza, il  sostituto procuratore generale Salvatore Cosentino  aveva chiesto la conferma della condanna maturata in primo grado, con l’accusa di favoreggiamento della prostituzione.
Sul banco degli imputati comparivano il magistrato Giuseppe Caracciolo, 63enne leccese, esperto in Diritto Tributario ed in servizio a Roma come consigliere della Corte di Cassazione civile e la ex compagna Pasqua Biondi, 56 anni, poliziotta in aspettativa di Brindisi. Sono assistiti dagli avvocati Ladislao Massari e David Brunelli.

Ed a margine della sentenza, l’avvocato Ladislao Massari afferma: “È incredibile che si sia inciso in modo così profondo sulla vita di due persone, quando oggi, la Corte di Appello ha ritenuto che non si sia neppure individuata la residuale condotta di reato asseritamente compiuta che nel caso specifico era rappresentata dal presunto favoreggiamento della prostituzione”.

Il processo di primo grado

Il gup Carlo Cazzella, al termine del giudizio abbreviato, ha ritenuto i due imputati colpevoli, derubricando il reato contestato in favoreggiamento della prostituzione ed escludendo l’ipotesi accusatoria dello sfruttamento e della locazione. Il giudice ha concesso le attenuanti generiche ad entrambi e disposto la sospensione della pena e la non menzione della condanna.
In precedenza, il pubblico ministero Maria Vallefuoco ha invocato la condanna a 2 anni per il magistrato e la ex compagna.

Il collegio difensivo ha chiesto invece l’assoluzione per entrambi, sostenendo come non ci sia mai stata consapevolezza, da parte degli imputati, del fatto che nel breve periodo contestato, alcune affittuarie fossero delle “lucciole”. Dunque, sia il magistrato che la ex compagna non le avrebbero favorite o aiutate nell’attività di prostiutuzione, come contestato dalla Procura.

Caracciolo ha anche chiesto ed ottenuto, durante l’udienza preliminare, di essere ascoltato dal giudice, negando fermamente ogni addebito.

Si è anche svolto l’incidente probatorio per ascoltare le prostitute, al fine di verificare se il magistrato indagato fosse a conoscenza che in quell’appartamento vi fosse un giro a “luci rosse”.
Due rumene sono state sentite, innanzi al gip Vincenzo Brancato, attraverso un confronto “all’americana”, dunque in contemporanea. Successivamente, invece, una ragazza dominicana non si è presentata all’udienza.

L’inchiesta

Le prostitute avrebbero offerto, secondo l’accusa, prestazioni sessuali a pagamento all’interno della Casa Vacanze di proprietà del magistrato. E in data 1 luglio del 2016, vennero apposti i sigilli all’appartamento. Le indagini, avviate dopo la segnalazione di alcuni condomini, sono state condotte dagli uomini della Squadra Mobile di Lecce.
I poliziotti, attraverso appositi appostamenti, hanno filmato la presunta attività illecita.
Successivamente, il pm ha revocato il sequestro preventivo dell’appartamento “incriminato”. La decisione del sostituto procuratore Maria Vallefuoco è maturata a seguito del deposito di una memoria difensiva, presentata dai legali degli indagati.