
Mentre la Puglia fa la conta dei danni dopo l’ondata di maltempo che si è abbattuta dal Gargano al Salento e bussa alla porta del Governo per chiedere i soldi necessari a ristorare i Comuni ed i cittadini per i danni subiti, il Codacons prova a mettere sul banco degli imputati la Regione guidata da Michele Emiliano.
L’associazione che tutela i diritti dei consumatori ha chiesto alla Magistratura di indagare per sapere se sono stati commessi reati gravissimi come quelli di concorso in disastro ambientale e omissioni di atti d’ufficio.
«Vogliamo sapere se la Regione ha speso i soldi messi a disposizione con il “Piano nazionale 2019 per la mitigazione del rischio idrogeologico” e come li ha utilizzati – afferma in una nota durissima il presidente Carlo Rienzi – Gli stanziamenti erogati erano, infatti, immediatamente utilizzabili dalle amministrazioni e dovevano essere usati proprio per mettere in sicurezza le aree a rischio ed evitare la devastazione del territorio registrata negli ultimi giorni in Italia».
Per queste ragioni, il Codacons ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Bari, chiedendo di aprire una indagine sull’amministrazione regionale per verificare l’utilizzo dei fondi messi a disposizione dallo Stato e, in caso di mancata attuazione degli interventi programmati, di procedere nei confronti dei vertici regionali per le possibili fattispecie di concorso in disastro ambientale e omissione di atti d’ufficio.
‘No allo stato di emergenza se non ha realizzato gli interventi’
Ci vanno giù pesante dall’associazione di consumatori che non si fermano a questo primo step di accuse, ma continuano. Secondo loro, infatti, se si dovesse appurare che la Puglia non ha speso quei soldi che avrebbe potuto e dovuto spendere, non le dovrebbe essere riconosciuto lo “stato di emergenza” e tutti i fondi ad esso connessi. Spetterebbe quindi ai cittadini delle zone coinvolte da frane e alluvioni rivalersi contro l’amministrazione regionale, avanzando ad essa ogni richiesta di risarcimento.
Il Piano a cui Codacons fa riferimento è noto anche come Piano ProteggItalia, ed è stato adottato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 20 febbraio 2019, e approvato sia dal Cipe con la Delibera n. 35 del 24 luglio 2019, sia dalla Corte dei Conti lo scorso settembre.
«Il provvedimento – spiegano dal Codacons – individua un elenco di progetti e interventi infrastrutturali immediatamente eseguibili in tutta Italia sul fronte della messa in sicurezza del territorio, “aventi carattere di urgenza e indifferibilità” e per quanto riguarda la Puglia mette da subito a disposizione della Regione 16,5 milioni di euro per finanziare 8 interventi urgenti volti a contrastare frane e alluvioni».
Toccherà adesso all’amministrazione regionale dimostrare di aver speso quei soldi, di averli spesi bene e di aver diritto al riconoscimento dello stato di emergenza. Sarebbe una beffa altrimenti per i cittadini. Sempre che la Magistratura ritenga fondate le questioni poste in essere dal Codacons.