
Era accusata di avere maltrattato gli alunni di una scuola dell’infanzia e una maestra, all’epoca dei fatti (oltre 10 anni fa) in servizio a Tuglie, al termine del processo, è stata condannata alla pena di 3 anni di reclusione. La sentenza è stata emessa ieri dal giudice monocratico Elena Coppola.
La 60enne, L.D.F. (queste le sue iniziali) di Alezio, rispondeva di maltrattamenti con le aggravanti della minore età delle vittime e dell’abuso di potere.
Il giudice, al termine del processo, ha disposto anche il risarcimento del danno in separata sede ed una serie di provvisionali per le parti civili (una dozzina).
In una scorsa udienza, il pm Luigi Mastroniani aveva chiesto la condanna a 4 anni di reclusione.
L’imputata, difesa dagli avvocati Rocco Vincenti e Antonio Lanfranco, potrà fare ricorso in Appello, una volta depositate le motivazioni della sentenza.
I genitori degli scolari si erano costituiti parte civile con gli avvocati Biagio Palamà, Angelo Chetta, Maurizio Scardia, Leonida Marzano, Maria Greco, Maurizio Quarta, Lorenzo Rizzello, Daniele Santantonio.
In base a quanto emerso dalla delicata inchiesta, i maltrattamenti sarebbero stati confidati dai piccoli, tutti di età compresa tra i tre e i cinque anni, ai genitori che, preoccupati, avrebbero poi segnalato gli episodi alle forze dell’ordine. Furono i carabinieri della compagnia di Gallipoli ad avviare gli accertamenti del caso, su disposizione della Procura.
Nella scuola dell’infanzia vennero installate anche alcune telecamere che avrebbero ripreso il “clima” ‘vissuto in aula dai piccoli. L’occhio elettronico avrebbe immortalato le punizioni che la maestra avrebbe inflitto ai bambini.
Gli episodi “incriminati” si sarebbero verificati nell’arco temporale di un mese circa, da dicembre 2014 a gennaio 2015. La maestra, infatti, avrebbe “accompagnato” gli strattoni e le sculacciate con offese e parole poco gentili e a volte umilianti, con minacce di mali ingiusti o avvertimenti del tipo “ti appendo al lampadario”.