Minaccia, picchia e umilia i bambini: sospesa un’insegnante di sostegno. “Ha creato un clima di terrore”

I metodi di insegnamento ‘violenti’ che avrebbe adottato sono costati ad una maestra di sostegno di Nardà la sospensione per un anno. Pesanti le accuse da cui dovrà difendersi

In classe c’era un vero e proprio clima di terrore, ben diverso da quello che si dovrebbe respirare in una prima elementare. Tutta colpa dei metodi di insegnamento che una maestra di sostegno avrebbe adottato per imporre la sua autorità: urla, minacce e percosse, anche utilizzando oggetti improvvisati. I suoi piccoli alunni sarebbero stati costretti a subire mortificazioni continue. Terribile il racconto di alcune mamme che ha spinto il Gip del Tribunale di Lecce, Simona Panzera a sospendere l’insegnante per un anno.

C’è chi è stato preso per i capelli o a ceffoni e chi, invece, è stato umiliato davanti ai compagni. A volte, come si legge, la maestra avrebbe costretto i bambini a farsi la pipì addosso, negandogli il permesso per andare in bagno. Tutti comportamenti che avrebbero generato malesseri negli alunni sfociati in crisi di pianto, agitazione oltre al rifiuto di andare a scuola. Gli episodi contestati si sarebbero verificati a gennaio, ma le indagini per tentare di ricostruire quello che realmente accadeva in classe sono ancora in corso.

Il provvedimento

Ieri pomeriggio, i Carabinieri della stazione di Nardò hanno bussato alla porta dell’abitazione della maestra, B.L.R. (le sue iniziali), stringendo tra le mani una ordinanza applicativa della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico servizio. Per un anno dovrà stare lontana dalla classe.

Ora la donna dovrà difendersi dall’accusa di maltrattamenti di persone loro affidate per istruzione e lesioni personali. Oltre che abuso di mezzi di correzione, accusa per cui è stata deferita in stato di libertà.

Tutto è nato dalla denuncia di alcune mamme che avrebbero notato i lividi o comportamenti ‘inspiegabili’ dei loro figli.



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