Picchia e minaccia di morte il figlio autistico? Madre a processo per maltrattamenti con rito abbreviato

La donna venne raggiunta dalla misura del divieto di allontanamento dalla casa familiare. Il provvedimento venne successivamente revocato dal gip.

A processo con il rito abbreviato la madre di un bambino autistico accusata di averlo offeso e picchiato. Nella giornata odierna, il gup Michele Toriello ha accolto l’istanza avanzata dall’avvocato Tony Indino, legale della donna, che risponde dell’ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia aggravati. Il processo verrà discusso in data 7 settembre.

La Procura contesta ad una donna di mezza età, di un paese della Grecìa Salentina, di avere sottoposto a continue vessazioni il figlio di 12 anni, poiché non accettava la patologia fisica e psichica del ragazzo. In particolare, secondo l’accusa rappresentata dal sostituto procuratore Donatella Palumbo, fino ad aprile del 2020, la madre avrebbe minacciato di morte e picchiato il figlio autistico ed invalido al 100%, con schiaffi, calci e pugni sul volto. Non solo, lo avrebbe insultato con un linguaggio scurrile ed offensivo e avrebbe sfogato su di lui i suoi scatti d’ira.

Il marito presentò una denuncia in un periodo di pre-separazione, successivamente ritirata dall’uomo che non si è neanche costituito parte civile. Aveva anche registrato alcuni dialoghi con la moglie, allegati alla denuncia assieme alle immagini dei lividi sul corpo del ragazzo.

La donna sosteneva nelle conversazioni di avergli premuto un cuscino in faccia, con il rischio di soffocarlo, utilizzando l’espressione dialettale “li misi lu cuscinu an facce”. E sempre in dialetto, riferiva al coniuge di averlo picchiato, esclamando “Lu lassai friddu a terra”.

La donna, dopo le indagini condotte dai carabinieri della locale stazione, venne raggiunta, nel mese di giugno del 2020, dalla misura del divieto di allontanamento dalla casa familiare a firma del gip Edoardo D’Ambrosio, richiesta dal pm, per la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza. Il provvedimento venne poi revocato dal gip Toriello. Sarà ora il processo a stabilire la “verità” dei fatti.



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