Avrebbe esercitato violenza fisica su nonni paterni, ma non gli avrebbe richiesto denaro mediante minacce. È ciò che ha stabilito la seconda sezione penale, presieduta dal dr. Roberto Tanisi, a latere Maria Pia Verderosa e Silvia Saracino, che ha inflitto una pena di 1 anno e 4 mesi, al 25enne G.G. di Copertino, per maltrattamenti in famiglia, riconoscendo le attenuanti generiche.
Il ragazzo è stato, invece, assolto per il reato di estorsione. Nella discussione in aula, il pubblico ministero Stefania Mininni, aveva chiesto una condanna a 5 anni e 6 mesi di reclusione per alcuni episodi estorsivi "aggravati" dalla circostanza che i fatti si sarebbero verificati nell'abitazione comune. Lo stesso Pm aveva anche invocato l'assoluzione del giovane per i presunti maltrattamenti in famiglia.
Infatti, il nonno che aveva inizialmente presentato denuncia (nel dicembre 2012) anche in merito a questa ipotesi di reato, l'aveva poi ritirata. Invece, il sostituto procuratore Mininni aveva chiesto e poi ottenuto dal gip, l'allontanamento da casa di G.G. difeso dall'avvocato Daniele Scala.
Secondo l'accusa, il giovane avrebbe costretto i suoi nonni paterni a consegnarli almeno una parte del denaro che chiedeva loro. Per ottenere ciò sarebbe ricorso alla distruzione delle varie suppellettili che trovava sotto tiro. Questi episodi, si sarebbero verificati in più occasioni dal dicembre al maggio 2013, presso l'abitazione dei nonni, con cui egli conviveva a Copertino. Invece, il Pm inizialmente (oggi ha chiesto l'assoluzione, non riconosciuta dal giudice) aveva anche riscontrato l'ipotesi di reato di maltrattamenti. A.G. avrebbe infatti un atteggiamento autoritario nei confronti dei nonni, ricorrendo a forme di violenza fisica. In un occasione avrebbe strattonato la nonna, tirandola per i capelli e facendola cadere per terra.