Meningite, non ce l’ha fatta il piccolo di 5 anni. Donati i suoi organi

Dopo oltre una settima di agonia, si è spento questa notte il piccolo di appena cinque anni colpito da una meningite che non ha lasciato scampo. Si trovava in coma da vari giorni e questa notte il suo cuore ha smesso di battere. I genitori hanno deciso di donare i suoi organi.

Non ce l’ha fatta. Purtroppo la notizia che tutti temevano, ma che era nell’aria già da diversi giorni, è diventata triste realtà proprio nel giorno della Befana, le festività più attesa da tutti i bambini. Il piccolo di 5 anni ricoverato da tempo presso l’ospedale Vito Fazzi di Lecce per un caso fulminante di meningite, non ce l’ha fatta. Si è spento dopo giorni di tremenda agonia: le sue condizioni erano disperate e le speranze di medici, genitori, famiglia e conoscenti era solamente appese ad un filo. Il flebile barlume di speranza, tuttavia, questa notte è stato spento, come una debole fiammella spenta dall’incessante pioggia odierna.

Il bimbo era stato ricoverato lo scorso 28 dicembre: una comune otite, condita da una febbre da cavallo. Le convulsioni avute nelle prime ore di sintomi hanno costretto i genitori al ricorso d’urgenza alle primissime cure del Pronto Soccorso del ‘Vito Fazzi’, dove però si è subita percepita la gravità della situazione. Il fanciullo è stato immediatamente ricoverato nel reparto di Rianimazione e da lì il via al lento calvario. Dopo le prime analisi, poi, la diagnosi: meningite da steptococco di tipo non infettivo. La malattia è avanzata rapidamente e, nel piccolo corpo del paziente, ha trovato un campo facile da attaccare. A ridosso di Capodanno ne è stato dichiarato lo stato di coma e le speranze di poterlo rivedere riprendersi si sono notevolmente affievolite con il passare delle ore.
 
Questa notte, poi, il tragico epilogo: alle nulle funzioni celebrali dei giorni scorsi sono sopraggiunte quelle cardiache e per lui non c’è stato più nulla da fare. Si è spento nel suo lettino del reparto, dove era costantemente monitorato da medici, infermieri e dalle preghiere dei suoi genitori, che mai hanno perso le sperenze. Proprio loro, poi, hanno deciso, coraggiosamente, di donare gli organi del loro figlioletto, nella speranza che, almeno adesso, possano servire a salvare la vita di qualcuno: cuore, fegato e reni, infatti, sono stati espiantati e saranno destianti a quattro bambini che rischiano tanto a causa del loro stato di salute. 

'Siamo vicini con tutto l'affetto di genitori – dichiara il commissario straordinario dell'Asl di Lecce Silvana Melli – a questa mamma ed a questo papà che hanno saputo riaccendere la speranza di tante altre vite in un momento per loro di straziante dolore. Profondo cordoglio per la morte del loro figliolo. I sanitari del Vito Fazzi hanno profuso tutto l'impegno e le cure possibili, ma non è stato possibile strapparlo alla morte, data l'aggressività del germe patogeno, in un organismo indebolito da una precedente forma virale, altrettanto importante. Un plauso a tutti i colleghi, agli infermieri ed al personale che hanno assistito il piccol o con tanto coinvolgimento professionale ed umano ed a coloro che oggi, con la loro preziosa collaborazione ed altrettanta professionalità, stanno consentendo il corretto svolgimento delle procedure. E' la seconda donazione di organi dall'inizio dell'anno. Ci auguriamo -conclude Melli – sia di esempio e buon auspicio per promuovere sul nostro territorio la cultura della donazione'.

Lecce e il Salento, a questo punto, si stringono al dolore per la perdita di un loro piccolo figlio.



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