‘Che aria respirano i bambini di Merine?’, i cittadini non si rassegnano alla costante puzza di bruciato

A Merine, frazione di Lizzanello alle porte di Lecce, è emergenza ambientale. Dalle 22.00 ogni notte l’aria diventa irrespirabile per la combustione anche di plastica. Possibile che non si riesca a risalire ai responsabili?

“Che aria respirano i nostri figli?”. Se lo chiedevano gli abitanti di Merine qualche anno fa e purtroppo continuano a chiederselo anche oggi. Il problema delle emissioni odorigene soprattutto nelle ore notturne non solo non si è risolto, ma si è addirittura aggravato.

I residenti della frazione di Lizzanello, a pochi passi da Lecce, non ne possono più e proseguono a contattare la nostra redazione perché qualcosa si muova, la verità venga a galla. Ieri tre segnalazioni per una irrespirabile puzza di plastica bruciata, altre notti di fumo acre non riconducibile alla plastica, ma il vento a volte non rende chiara l’individuazione di ciò che va in fumo.

“In particolare nel periodo estivo la puzza nell’aria è insopportabile, entra prepotente dalle finestre aperte per la calura e inizia sempre allo stesso orario, minuto più minuto meno, ovvero intorno alle 22.00”.

Così ci dicono i merinesi, confidandoci che più di qualcuno ha scelto di cambiare casa e allontanarsi da una simile situazione che sembra non trovare soluzione.

La cosa incredibile è che dalle pagine del nostro giornale, due anni fa, iniziammo a sollevare il problema, sempre su spinta di chi, residente in zona, vive il disagio, preoccupandosi non poco della salubrità dell’aria per tutti, soprattutto per i bambini.

Il Sindaco Fulvio Pedone, sempre disponibile nelle risposte sul tema, ci disse che avrebbe fatto una denuncia al Noe nelle settimane successive. Non sappiamo se la denuncia al Noe sia stata fatta – e certamente lo chiederemo al Primo Cittadino – ma una cosa è certa: in questi due anni non è cambiato nulla. Chi bruciava, continua a bruciare. E ad inquinare.

Eppure siamo a Merine, un piccolo borgo e non certo una metropoli . Tutti sanno tutto e non sarebbe difficile individuare chi incendia perfino la plastica a cielo aperto.

Da verificare la voce secondo la quale qualcuno appicchi fuoco a cassette di plastica all’interno di una campagna privata nella zona del Cimitero. Anche su questo dovremo saperne di più e siamo certi che i Carabinieri del Noe sapranno cosa fare e dove andare.

Non è possibile che nulla si possa fare! Possibile che non si comprenda l’origine dei cattivi odori, visto che è evidente che ogni sera qualcosa bruci, lasciando nell’aria un odore insopportabile e con molta probabilità sostanze nocive per la salute?

Tra i cittadini di Merine è un continuo tam tam, giorno dopo giorno, dopo l’ennesima notte trascorsa nella puzza.

Si cercano risposte alle domande, non si è più disposti ad attendere oltre e, se necessario, “sollevare la questione davanti alla Procura della Repubblica” azzarda più di qualcuno.

In anni in cui la salute di tutti è messa a dura prova, in cui si muore di mali incurabili, la sensibilità è ancora più elevata e non si accettano ritardi o silenzi. Oggi si sceglie – si deve scegliere – di far rumore.



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