Minacciano di morte un debitore e incendiano la sua macchina, due giovani leccesi patteggiano la pena

I due leccesi sono stati condannati per tentata estorsione e danneggiamento seguito da incendio. I loro avvocati avevano concordato la pena con il Pm

Avrebbero minacciato di morte un debitore. Non solo, poiché si sarebbero impossessati della sua auto e l’avrebbero incendiata. Nelle scorse ore, si è svolta l’udienza davanti al gup Marcello Rizzo. Daniele De Vergori, 20enne, e Aleandro Capone 24enne, entrambi leccesi, hanno patteggiato la pena, rispettivamente a 3 anni e 8 mesi e 3 anni, 4 mesi e 20 giorni. Gli avvocati Marco Caiaffa per Aleandro Capone e Mariangela Calò per De Vergori avevano in precedenza “concordato” la pena con il pm Giovanna Cannarile.

Occorre ricordare che è “caduta” l’accusa di rapina aggravata ed i due imputati sono stati condannati per tentata estorsione e danneggiamento seguito da incendio. De Vergori rispondeva anche di possesso ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, per aver detenuto e ceduto a terzi marijuana.

La posizione di Nicolò Greco, 21enne, era stata stralciata e il giovane sarà giudicato con il rito abbreviato. È assistito dall’avvocato Antonio Savoia.

Ricordiamo che i tre giovani leccesi erano finiti sotto processo a seguito del decreto di giudizio immediato a firma del gip Sergio Tosi. Il collegio difensivo ha poi chiesto un rito alternativo.

I fatti

Alle prime luci dell’alba del 25 novembre del 2020, gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Lecce, diretti dal Vicequestore Alessandro Albini, hanno eseguito un’Ordinanza di Custodia Cautelare a carico di Aleandro Capone, Daniele De Vergori e Nicolò Greco. Per Capone e De Vergori è stata disposta la custodia in carcere, per Greco, invece, la misura degli arresti domiciliari. I primi due si trovano al momento ai domiciliari, mentre Greco è a piede libero.

Le indagini, scaturite dalla denuncia presentata dalla vittima, hanno avuto inizio nel mese di agosto e si sono concluse a ottobre, con la richiesta del provvedimento restrittivo. I tre, al fine di appianare una situazione debitoria in seguito alla cessione della droga, pari a 500 euro, da parte di un uomo, C.G., gli hanno dato appuntamento nel quartiere Vele di Lecce. E giunti sul luogo, lo hanno costretto, minacciando gravi danni nei suoi confronti e del nipote minorenne che in quella occasione lo accompagnava, a farsi consegnare la chiavi dell’autovettura del valore ci circa 6.000 euro.

In particolare, i tre soggetti dopo essersi impossessati di una Alfa Romeo Mito, lo hanno costretto ad allontanarsi, con frasi del tipo: “te na scire ca mo te spriculu de mazzate”.

Il C.G., più volte minacciato anche di morte, fu costretto ad allontanarsi, dopo aver ricevuto la promessa, rivelatasi poi vana, che ne sarebbe rientrato in possesso, ma solo dopo aver sanato la situazione debitoria. In realtà, senza attendere l’estinzione del debito, il gruppo criminale ha provveduto, nella nottata successiva, ad incendiargli l’auto.