Nella mattinata di oggi, i Carabinieri della Stazione di Ugento, in esecuzione a un provvedimento cautelare emesso dal Giudice per le indagini Preliminari del Tribunale per i Minorenni di Lecce, su richiesta di quella Procura della Repubblica per i Minorenni, hanno condotto presso due comunità individuate dal “Centro per la Giustizia Minorile per la Puglia” di Bari due minori, poiché ritenuti responsabili di rapina aggravata e porto abusivo di armi.
I due giovani, rei confessi, in concorso con altrettanti maggiorenni, di cui uno già sottoposto lo scorso 19 febbraio a fermo di Polizia Giudiziaria, agendo insieme, armati, con il volto travisato da passamontagna e indossando abbigliamento di taglia molto grande con l’intento di mimetizzare le fattezze fisiche, sono ritenuti responsabili di aver perpetrato il 18 febbraio, a Ugento, la rapina ai danni di una nota pizzeria, riuscendo a impossessarsi della somma di 250 euro dal registratore di cassa, per poi allontanarsi di corsa a piedi e, di seguito, in macchina.
L’attività investigativa, avviata dalla Stazione ugentina con il coordinamento della Procura della Repubblica per i Minorenni di Lecce, si è basata su tradizionali tecniche investigative, rafforzate dall’acquisizione dei filmati dei sistemi di videosorveglianza da cui è risultata fornita la zona.
I due minori, espletate le formalità di rito, sono stati affidati alla comunità, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria minorile.
La posizione del 19enne
Invece, uno dei presunti complici dei rapinatori della pizzeria “Bar del Corso” di Ugento nei giorni scorsi, è tornato in libertà. E dall’interrogatorio del giovane, sono emersi importanti retroscena sui possibili autori materiali. Si tratterebbe proprio dei due minorenni, tra cui una ragazza di 16 anni ed un 15enne.
E, al termine dell’udienza, il gip Sergio Tosi non ha convalidato il fermo del 19enne. Ed ha revocato la misura degli arresti domiciliari. Il giovane è difeso dagli avvocati Silvia Fasano e Simone Viva.
Il gip Tosi ritiene che non sussistano situazioni che inducano a dubitare della credibilità del 19enne: “Egli ha spiegato nell’interrogatorio di convalida di avere deciso di svelare ai carabinieri la vicenda oggetto dell’odierno procedimento per ‘liberarsi da questo peso’ aggiungendo di essere rimasto sempre estraneo a contesti delinquenziali”. Sostiene ancora il giudice: “Il racconto è poi significativamente riscontrato sul nucleo centrale delle accuse da molteplici elementi, quali, anzitutto, l’esatta dinamica delle modalità di consumazione della rapina, per come descritta dai testimoni e per come ricostruita oggettivamente sulla base dei filmati degli impianti di sorveglianza”.
Ed il gip Tosi aggiunge: “non appare allo stato degli atti del tutto inverosimile l’affermazione secondo cui il prevenuto avrebbe partecipato all’azione criminosa perché costretto dai compartecipi, ed in particolare sotto la minaccia delle armi”.
