Arriva una sentenza del Tribunale di Lecce che stabilisce come presso il pronto soccorso potranno essere trasferiti in via d’urgenza solo i dirigenti medici specializzati in medicina d’urgenza e non quelli specializzati in altre discipline, seppur equipollenti.
È quanto stabilito dal giudice del lavoro, Amato Carbone, con sentenza del 25 luglio scorso, con la quale è stata accolta la tesi degli avvocati di sei medici, affinché venisse dichiarata l’illegittimità della mobilità d’urgenza presso il pronto soccorso dell’ospedale di Copertino, in forte crisi di personale, come altri dell’Asl di Lecce (ma anche del resto d’Italia).
Il medico, insieme ad altri cinque colleghi specializzati in geriatria e medicina interna (discipline equipollenti), assistiti dagli avvocati Mario Rossi, Fernando Caracuta, Cinzia De Giorgi, avevano presentato ricorso presso il Tribunale di Lecce, affinché dichiarasse l’illegittimità della mobilità d’urgenza presso il pronto soccorso dell’ospedale di Copertino, dei dirigenti medici specializzati in altre discipline se pur equipollenti a quella della medicina d’urgenza.
La sentenza specifica: “Nel ruolo di direttore non si ha solo la valorizzazione di competenze specialistiche di natura medica, ma rileva fortemente anche la componente gestionale e manageriale che ha natura trasversale”. Quando, invece, debba essere ricoperto per ragioni imprevedibili ed urgenti un posto di dirigente medico, è necessario che il medico trasferito sia “immediatamente operativo e questo non può che avvenire nella disciplina di appartenenza”. L’unico caso in cui ciò è possibile la mobilità d’urgenza è un incarico di direttore di dipartimento o di struttura complessa.
Come sottolineato dall’avvocato Mario Rossi: “La sentenza, che appare la prima pronunciata in Italia su questo specifico e rilevante tema, ha dunque fatto chiarezza su un aspetto di fondamentale importanza nell’ottica di una corretta organizzazione delle risorse mediche all’interno degli ospedali e della salvaguardia della efficienza e qualità delle prestazioni mediche”.
Ricordiamo che in ragione della carenza di personale, il direttore medico del suddetto ospedale, in accordo con il direttore generale, aveva emesso un provvedimento, risalente al 24 gennaio scorso, con il quale annunciava l’emissione di ordini di servizio della durata non superiore a 30 giorni, che avrebbero coinvolto a rotazione i dirigenti medici appartenenti a discipline affini o equipollenti a quella della medicina d’urgenza. Con tali provvedimenti si sarebbe disposta l’assegnazione temporanea ed urgente presso il pronto soccorso. In applicazione del suddetto provvedimento, con nota del 21 febbraio, veniva disposta la prima mobilità d’urgenza di un dirigente medico specializzato in geriatria, dal suddetto reparto dell’ospedale, al pronto soccorso.
E nelle scorse ore, è giunta la sentenza del tribunale di Lecce a fare chiarezza sull’argomento.
