Un ennesimo presunto caso di "colpa medica"per il quale arriva la chiusura delle indagini.
Il sostituto procuratore Giuseppe Capoccia ha chiesto il rinvio a giudizio, con l'accusa di omicidio colposo dettato da " imperizia" e " negligenza" , per due medici del “Vito Fazzi” che adesso rischiano di finire sotto processo per il decesso di Antonio Rollo, 70enne leccese, affetto da broncopatia. C.M., un anestesista-rianimatore di 70 anni, avvocato Gaetano Centonze e V.F. una dottoressa 52enne, difesa da Ester Nemola dovranno comparire dinanzi al gup Giovanni Gallo, il prossimo 18 novembre nell'udienza preliminare.
La vicenda giudiziaria si aprì quando i figli di Rollo, assistiti dall'avvocato Giordano Bacile Di Castiglione, cominciarono a nutrire dubbi sull’improvviso decesso e presentarono una querela in procura per accertare cause e responsabilità.
Il 70enne leccese era affetto da una broncopatia ostruttiva cronica e ricorreva per curarsi, ad un palloncino di posizionamento della cannula faringea.
I primi di gennaio del 2014, Rollo venne ricoverato una prima volta, presso il pronto soccorso dell’ospedale “Vito Fazzi” per sostituire la cannula danneggiata. In base a quanto ricostruito dagli inquirenti e in particolare da quanto emerso dalla relazione del consulente della Procura, il medico legale Roberto Vaglio, il rianimatore avrebbe provveduto alla sostituzione, ma senza accorgersi che il paziente presentava una anomala fistola tracheo-esofagea. La cannula sarebbe stata così inserita nell'esofago e non nella trachea.
Antonio Rollo fu comunque dimesso dall’ospedale e tornò a casa, ma una sera si sentì male. I suoi familiari chiesero l’intervento d’urgenza del 118, perché presentava sintomi di asfissia. La dottoressa di bordo visitò il paziente, ma probabilmente non accorgendosi di alcuna anomalia, non effettuò neanche l'esame elettrocardiografico e non ritenne necessario il trasporto in ospedale. Nelle ore successive, Rollo continuò a sentirsi male, e i suoi cari chiamarono un'altra ambulanza che, questa volta, trasportò con sé il 70 enne leccese presso il Vito Fazzi. Venne così ricoverato d’urgenza, il 7 gennaio 2014; egli però morì, quattro ore dopo la sostituzione della cannula tracheo-faringea per un’insufficienza respiratoria acuta.
