
Il giudice riapre l’inchiesta sulla morte di Sandro Sabella, 39enne di Galatina, morto dopo un incidente stradale.
Il gip Edoardo D’Ambrosio ha disposto oggi, con apposita ordinanza, l’imputazione coatta per F. G. B., operaio di 27 anni, anche lui galatinese. Accolta, dunque, l’opposizione all’archiviazione dei familiari della vittima, assistiti dall’avvocato Vanessa Mengoli. Ora il pm Massimiliano Carducci dovrà chiedere il rinvio a giudizio dell’uomo e successivamente si dovrebbe andare a processo.
La Procura aveva richiesto l’archiviazione, ma già in precedenza il gip aveva disposto nuove indagini sulla scorta di una consulenza tecnica di parte, ritenendo che “il luogo ove accertare la ricostruzione dei fatti e la responsabilità dell’indagato sia la sede dibattimentale”.
L’incidente
L’incidente si verificò nel primo pomeriggio del 17 novembre del 2016, sulla strada provinciale fra Galatina e Collemeto. Nel sinistro furono coinvolte la Lancia Musa condotta da Sandro Sabella e un furgone Ford guidato dall’operaio, che viaggiavano in senso opposto.
Da una prima ricostruzione della dinamica, è emerso che il 39enne ha perso il controllo dell’auto per cause da accertare. Dopo aver sbandato per qualche metro, il veicolo è andato a sbattere contro un muretto a secco e si è ribaltato per poi cappottarsi più volte lungo la strada.
In quel momento sulla corsia opposta è sopraggiunto il furgone che è andato a scontrarsi con la macchina. Secondo il consulente di parte, Sabella non sarebbe morto a causa del primo impatto contro il muro, ma dopo l’incidente con il mezzo guidato da F. G. B. Ad ogni modo, sarà un eventuale processo ad accertare le responsabilità di quest’ultimo, assistito dall’avvocato Antonio Malerba.