Mondo accademico in lutto: si è spenta Elettra Ingravallo

Aveva 72 anni: una vita dedicata allo studio della preistoria salentina. Già docente presso l’Università del Salento, era malata da tempo.

Grave lutto nel modo accademico e della cultura del Salento. Nella giornata di ieri, infatti, si è Elettra Ingravallo, paleontologa e docente dell’Unisalento.

Era considerata tra le maggiori studiose della evoluzione archeologica della penisola salentina. In particolare, era da sempre impegnata nelle attività di ricerca dei periodi del Neolitico ed Eneolitico, incentrando il suo focus sugli scambi nel Mediterraneo e, in questo, il ruolo che aveva il suo territorio.

Era una grande intellettuale che ha fatto tantissimo per la cultura del territorio, e non solo, che ha letto la storia come insegnamento di apertura e scambio tra le genti, che si è sempre impegnata nelle battaglie politiche, che ha formato generazioni di studenti con le sue lezioni rigorose e appassionanti. Ma soprattutto per noi era un’amica, e siamo fortunati ad averla incontrata“, si legge in un post pubblicato su Facebook dalla casa editrice Manni.

Elettra Ingravallo, nata a San Pancrazio Salentino, se n’è andata a 72 anni, dopo una lunga malattia.

Aveva iniziato la sua carriera da allieva di Giuliano Cremonesi, studioso di fama internazionale, tra i maggiori esponenti della ricerca preistorica nel Salento. Con lui aveva partecipato alle campagne di scavo alla Grotta delle Veneri di Parabita e alla Grotta dei Cervi di Porto Badisco per poi dirigere lei stessa quelle al villaggio neolitico di Sant’Anna a Oria, alla necropoli di Serra Cicora a Nardò e quelle di Torre Sabea a Gallipoli. Tra le sue pubblicazioni una monografia dedicata alla Grotta Cappuccini di Galatone e il libro “Lontano nel tempo. La preistoria nel Salento”. Il suo ultimo saggio, dedicato alla Grotta dei Cervi, era uscito l’anno scorso con la casa editrice Manni.

Alla Prof.ssa Ingravallo – scrive il Rettore dell’Unisalento Fabio Pollice – va il merito di aver affascinato con le sue lezioni intere generazioni di studenti del nostro Ateneo, di aver contribuito con professionalità e rigore scientifico a far luce sul passato del nostro territorio, partecipando fattivamente alla sua valorizzazione. Ad una grande capacità divulgativa affiancava un acume non comune nell’interpretare i segni del passato, nel condurre le attività di scavo. Sono queste le doti che ne hanno fanno una studiosa ed un’intellettuale di grande valore scientifico, capace di lasciare una traccia indelebile nel nostro Ateneo, un contributo significativo in questa terra da lei profondamente amata. Elettra non era soltanto una docente amatissima dai suoi studenti, una studiosa stimata dai colleghi, ma anche una donna sensibile alle istanze del nostro territorio. Un’eredità importante che dobbiamo coltivare e valorizzare, se vogliamo onorarne la memoria. A breve uscirà il suo ultimo lavoro; coglieremo l’occasione della sua presentazione per ricordarla e assumerci la responsabilità di dare continuità alle sue ricerche“.



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