Fissata l’autopsia per far luce sulla morte di una 28enne, deceduta per una presunta overdose presso il pronto soccorso dell’ospedale di Scorrano.
Il pm Stefania Mininni, il 6 luglio, darà l’incarico al medico legale Alberto Tortorella ed alla biologa Maria Corbelli. Invece, la difesa dell’indagato nominerà come consulente di parte, il medico legale Ilaria De Fabrizio.
A.D.L. 41enne di Scorrano, difeso dall’avvocato Mario Blandolino, è stato iscritto nei giorni scorsi nel registro degli indagati per le ipotesi di reato di morte come conseguenza di altro delitto e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Risultano “persone offese” i familiari di E.G., 28enne di Galatina, assitite dall’avvocato Giuseppe Romano, che potranno nominare un consulente di parte in vista dell’autopsia.
Le indagini
Ricordiamo che il 21 giugno scorso, durante la notte, la giovane E.G.è stata “accompagnata” da due amici al Pronto Soccorso del “Veris Delli Ponti” di Scorrano, in condizioni disperate. I sanitari hanno provato a salvarle la vita, ma non c’è stato nulla da fare.
La 28enne di Galatina è morta per arresto cardiocircolatorio, molto probabilmente a causa di un’overdose. Le lancette dell’orologio avevano da poco segnato le 4.30, quando i Carabinieri della stazione locale e della Compagnia di Maglie sono stati informati dell’accaduto..
Nel pomeriggio di domenica, i due amici che avevano accompagnato E.G. al Pronto Soccorso, sono stati interrogati per diverse ore. A.D.L. 41enne di Scorrano, inizialmente sentito come persona informata dei fatti, è stato poi iscritto nel registro degli indagati.
Durante l’interrogatorio durato circa sei ore presso la caserma dei carabinieri di Maglie, A.D.L ha fornito la propria versione dei fatti, ricostruendo la tragica serata. Anzitutto, ha precisato di non essere scappato e che una volta giunto in ospedale, assieme ad un amico, è entrato nel Pronto Soccorso e ha lasciato i propri dati personali, attraverso i quali è stato poi presumibilmente rintracciato. La ragazza, ha sostenuto l’uomo, era in condizioni disperate, ma respirava ancora. In seguito, i medici hanno provato a salvarle la vita, ma non hanno potuto far nulla.
A.D.L., ricostruendo la dinamica, ha riferito che la conosceva da poco tempo e che aveva trascorso con lei la serata, consumando cocaina in casa propria. La 28enne, verso le 3:30, si sarebbe sentita male uscendo dal bagno e lui avrebbe allertato l’amico ( che era stato poco prima assieme a loro) per condurla in ospedale.
Dopo l’interrogatorio è stato eseguita un perquisizione in casa del 41enne, dove gli investigatori hanno trovato un bilancino di precisione e tracce di sostanze stupefacenti. Inoltre, il telefonino è stato sottoposto a sequestro ed analizzato da un tecnico informatico incaricato dalla Procura per verificare il possibile coinvolgimento di altre persone nella vicenda.