Morì per le complicanze di tre interventi chirurgici? Indagati cinque medici del Vito Fazzi

Rispondono dell’accusa di omicidio colposo, per il decesso di un 60enne leccese. Gli interventi chirurgici vennero eseguiti tra i mesi di marzo e maggio del 2017

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Cinque medici del “Vito Fazzi” indagati per il decesso di un 60enne leccese, dopo un intervento di gastrectomia.
Il sostituto procuratore Stefania Mininni ha chiuso l’inchiesta. Risultano indagati: P.S., 64enne; S.D.L., 58enne; A.M., 28enne; S.T., 59 anni; S.S., 53 anni, tutti di Lecce.
Rispondono dell’ipotesi di reato di omicidio colposo. I “camici bianchi” sono assistiti dagli avvocati: Luigi Carrozzini, Corrado Sammarruco, Stefano Costantini, Michela Mazzotta, Sergio Sanità Gigante, Giacinto Mastroleo. Gli indagati hanno venti giorni a disposizione per chiedere di essere interrogati o per produrre memorie difensive.

L’inchiesta

Le indagini, che si sono avvalse di una consulenza tecnica, hanno preso il via dalla denuncia dei parenti della vittima, assistiti dagli avvocati Francesca Conte e Simone Potente.
Il 60enne di Lecce, Piero Quarta, affetto da carcinoma gastrico, fu sottoposto ad un primo intervento di gastrectomia totale il 30 marzo del 2017, presso il reparto di Chirurgia del Fazzi. Secondo l’accusa, però, si sarebbe verificato un errore di tecnica chirurgica. Non solo, poiché altre negligenze e imperizie che caratterizzarono il secondo intervento di riparazione del 18 maggio e quello del 22 maggio, causarono delle complicanze. Infine, quando le sue condizioni di salute erano oramai compromesse, il 60enne fu trasferito all’Ospedale Miulli di Acquaviva e morì in data 26 giugno.
Piero Quarta ha lasciato una moglie e tre figlie.