Sentenza Sportello Antiracket, il gup su Gualtieri: “Pieno concorso delle persone alle quali ha offerto occasioni di lucro”

Il gup Alcide Maritati, nell’ottobre scorso, aveva emesso una condanna e due assoluzioni al termine del processo con rito abbreviato.

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“Pieno concorso delle persone alle quali di volta in volta ha offerto occasioni indebite di lucro”. Nelle motivazioni della “prima” sentenza sull’inchiesta “Antiracket Salento” emerge, ancora una volta, il ruolo apicale di Maria Antonietta Gualtieri, Presidente dell’associazione.

Il gup Alcide Maritati, nell’ottobre scorso, aveva emesso una condanna e due assoluzioni al termine del processo con rito abbreviato. Sul banco degli imputati non compariva la Gualtieri, ma la sentenza evidenzia i suoi rapporti con l’avvocato V.F., 39enne di Lecce e “con i funzionari pubblici del Comune di Lecce con i quali doveva interfacciarsi”.

V. è stato ritenuto colpevole dei reati di associazione per delinquere e truffa aggravata e condannato la pena di 2 anni (con sospensione e non menzione). Il dr. Maritati ha, invece, riqualificato il reato di falso ideologico, in falso in scrittura privata, disponendo l’assoluzione “perché il fatto non costituisce reato”.

V., si legge nelle motivazioni in cui il gup lo definisce “consigliere” della Presidente, “partecipa alle riunioni nel corso delle quali… si discute non della corretta funzionalità dell’Asssociazione Antiracket, ma degli affari illeciti in corso di programmazione o di esecuzione, elargendo consigli e dichiarando la propria fedeltà alla Gualtieri”. Il giudice sottolinea che “V. F. è stato pienamente consapevole delle dinamiche dell’associazione, sebbene della stessa abbia fatto parte in un momento successivo alla sua costituzione”.

L’avvocato Paolo DAmico, suo legale, invece, ha sempre sottolineato l’estraneità dell’imputato alla compagine associativa. Riguardo l’accusa di truffa aggravata, il difensore ha sostenuto come il disciplinare d’incarico di V.F., dimostri che era impiegato realmente e non fittiziamente presso l’associazione. Secondo la Procura, invece, l’avvocato leccese coadiuvava la Gualtieri nelle false rendicontazioni del personale impiegato presso gli sportelli.

Ad ogni modo, l’avvocato Paolo D’Amico impugnerà la sentenza e presenterà ricorso in Appello.

Il gup ha invece assolto “perché il fatto non sussiste” Salvatore Laudisa, 53 anni, di Lecce, difeso dallavvocato Luigi Covella. Il Dirigente dell’Ufficio Ragioneria del Comune rispondeva di peculato, in concorso con altri imputati in relazione ai lavori di ristrutturazione della sede leccese dell’associazione Antiracket, affidati alla ditta Saracino. Il giudice Maritati ritiene che Laudisa “abbia agito in totale assenza di consapevolezza circa i presupposti truffaldini posti in essere da Naccarelli e Gorgoni”.

Inoltre, il gup ha assolto, “perché il fatto non costituisce reato”, Cristian Colella, 44 anni, avvocato di Brindisi, sempre assistito dall’avvocato D’Amico. Anche in questo caso, è stato riqualificato il reato di falso ideologico, in falso in scrittura privata. Secondo l’accusa, questi avrebbe fatto parte di una commissione esaminatrice all’interno dell’associazione Antiracket Salento, in realtà mai riunitasi, come sosteneva la difesa.

Intanto, prosegue il processo ordinario dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale. Sul banco degli imputati, occorre ricordare, compaiono ventitré persone, tra cui Maria Antonietta Gualtieri.



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