Notti violente a Otranto, nei guai tre trappers milanesi. La polizia li scopre seguendoli su Instagram

Dovranno “difendersi” dall’accusa di disturbo della quiete pubblica e imbrattamento di cose di interesse storico/artistico i tre trapper milanesi che hanno scelto Otranto come location dei loro video ai limiti della legalità da condividere sui social

Per i giovanissimi sono volti conosciuti, i loro video condivisi sui social – Instagram soprattutto – collezionano centinaia di like. Per la Polizia erano solo i presunti autori delle notti brave che hanno sbattuto l’incantevole e chic Otranto sulle prime pagine dei giornali locali per la “follia” di questo gruppo di giovani che aveva preso di mira gli operatori ecologici e il centro storico, vandalizzato ‘solo’ per condividere la bravata con i follower e aumentare la loro popolarità. Un modo per farsi conoscere, attirare l’attenzione con comportamenti che non tutti apprezzano, far parlare e, alla fine, arrivare al vero obbiettivo: far amare la loro musica.

La vacanza a Otranto per girare video

Sono le 3.30 della notte di domenica quando la Polizia di Stato del Commissariato di Otranto deposita telematicamente la comunicazione notizia di reato a carico di Fuoripericash, Diablobay666 e Digiosantana9 . I giovani “navigatori” della rete li conoscono con questi nomi, ma per i poliziotti sarebbero responsabili, in concorso fra di loro e con altri fans in via di identificazione di disturbo della quiete pubblica e imbrattamento di cose di interesse storico/artistico.

La notte di follia

Giunti in Salento dopo Ferragosto per trascorre qualche giorno a mare o per realizzare video “provocatori” da condividere sui social per incrementare il numero di followers, i tre giovani non hanno perso tempo e hanno cominciato fin da subito a pianificare “comportamenti” ai limiti della legalità, messi poi in pratica trascinando con loro un nutrito gruppo di fans locali. La vacanza “mordi e fuggi” dei tre milanesi è stata un continuo di eccessi, anche alcoolici, tutti a favor di telecamera. Ogni comportamento è stato ripreso e condiviso su Instagram e su altri social, con quella tranquillità tipica di chi ha la “certezza” di non essere identificabile. E dare un nome a quei volti non è stato facile.

Il vero problema delle indagini, infatti, sintetizzato nel nome dell’operazione di Polizia “ Not Traceable”, è consistito proprio nell’estrema difficoltà di tradurre in identità reali le identità virtuali, i nickname, dei tre giovani musicisti.

Mentre è semplice risalire all’identità reale di artisti di maggiore fama partendo dai rispettivi nomi d’arte, non lo è altrettanto quando si ha a che fare con dei Trappers che esistono sono nel mondo virtuale e che “costruiscono” la loro fama intorno a quegli pseudonimi. Sono loro stessi, a turno, a taggarsi a vicenda e a pubblicare sui rispettivi profili Instagram i video delle bravate, al fine di ottenere il maggior numero di like possibili, la maggiore visibilità, la maggiore notorietà. Chiuso Instagram resta il mistero.

Appurata l’impossibilità di risalire direttamente alle reali identità dei tre, la Polizia ha esaminato con attenzione (diventando essa stessa, di fatto, follower dei tre Trappers) tutti i video di Fuoripericash e di Diablobaby666, imbattendosi in un video girato a Milano Marittima in cui i tre giovani, dopo varie esagerazioni in una pizzeria, si spogliano e fanno il bagno in una fontana pubblica, venendo così controllati dalla Polizia Locale chiamata a intervenire sul posto.

Contattata Municipale, gli uomini del Commissariato di Otranto sono riusciti ad identificare Fuoripericash, V.A. ventenne Milanese e di Biablobaby666, V.M. ventunenne di Sesto San Giovanni. I due con le loro reali identità – ovviamente – erano stati controllati su strada anche in Salento in compagnia di una terza persona, D.N., ventunenne milanese, immediatamente ed inequivocabilmente identificato per essere il terzo Trapper, Digiosantana9.

Il montaggio fatto ad arte dei video pubblicati aveva dato l’impressione che i tre si fossero impossessati di un auto-compattatore della nettezza urbana, nel pieno centro storico di Otranto, rubandolo o addirittura rapinandolo, ma gli Operatori Ecologici ascoltati hanno raccontato un’altra storia: in realtà non era stato consumato alcun furto, rapina o danneggiamento.

Nessun dubbio, invece, circa l’imbrattamento e il disturbo della quiete pubblica, lapalissiana alla semplice osservazione dei filmati a disposizione.

Sono ancora allo studio della Polizia Scientifica del Commissariato di Otranto i video in questione al fine di individuare i fans al seguito dei tre che, benché non responsabili di imbrattamento, sono certamente responsabili di disturbo alla quiete pubblica, in concorso con i tre trapper.

I controlli

Il comportamento della gang e del folto gruppo di fans che li hanno seguiti nelle scorribande notturne ha fortemente turbato la serenità degli Otrantini, abituati ad una ben diversa percezione e partecipazione alla Sicurezza.

A testimonianza di ciò è opportuno dare atto che nella nottata di ieri è stato condotto un serrato servizio finalizzato alla verifica del rispetto delle più disposizioni Ministeriali in tema di contrasto alla diffusione del Virus Cov-2, con particolare riferimento all’uso delle mascherine nel centro storico di Otranto e all’efficacia dell’utilizzo di L.S.U., all’ingresso del medesimo per invitare chi vi accede all’uso dei d.p.i., all’uopo predisposto dal Sindaco del centro Idruntino.

A fronte di migliaia di persone che lo hanno percorso ininterrottamente per tutta la sera e sino a tarda notte sono state elevate solo 6 contravvenzioni, rilevando che la quasi assoluta totalità dei turisti e dei cittadini locali che affollano il centro storico di Otranto sta rispettando con correttezza e rara puntualità le regole poste a salvaguardia della salute pubblica.



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