Infangarono la memoria di Noemi in televisione? I genitori di Lucio condannati per diffamazione

Il giudice monocratico Roberto Tanisi ha inflitto la pena di 1 anno per Biagio Marzo, 64 anni e 6 mesi Rocchetta Rizzelli, 55enne, (residenti ad Alessano), disponendo la sospensione della pena.

Arriva la condanna per i genitori di Lucio Marzo, l’omicida reo confesso di Noemi Durini, accusati di avere infangato la memoria della studentessa di Specchia. Il giudice monocratico Roberto Tanisi ha inflitto la pena di 1 anno per Biagio Marzo, 64 anni e di 6 mesi con le attenuanti generiche per Rocchetta Rizzelli, 55enne, (residenti ad Alessano), disponendo la sospensione della pena.

Non solo, poiché il Tribunale ha disposto anche una provvisionale di 10 mila euro per la mamma di Noemi, oltre al risarcimento in separata sede. Immacolata Rizzo si è costituita parte civile, attraverso gli avvocati Valentina Presicce (la presidente dell’Associazione Aps Astrea) e Tiziana Cecere del Foro di Bari (la presidente dell’Associazione “Fermi con le mani” ed era presente in udienza anche la vice-presidente Tamara De Luca). Ricordiamo che il vpo ha chiesto la condanna dei due imputati.

La signora Immacolata Rizzo che presiede l’associazione Casa di Noemi, devolverà il risarcimento del danno in beneficenza. 

Nel corso della discussione in aula, l’avvocato Luigi Piccinni, legale dei due imputati, entrambi presenti in aula, ha chiesto le attenuanti generiche (accolte per la Rizzelli) e presenterà ricorso in Appello appena verranno depositate le motivazioni della sentenza, entro 90 giorni.

Biagio Marzo e Rocchetta Rizzelli vennero raggiunti da un decreto di citazione diretta a giudizio, a firma del sostituto procuratore Roberta Licci. Rispondono in concorso dell’ipotesi di reato di diffamazione aggravata e continuata a mezzo stampa.

Le indagini hanno presso il via, dalle denunce dei genitori di Noemi Durini, la studentessa assassinata dal giovane fidanzato il 7 settembre del 2017 e ritrovata successivamente priva di vita in campagna.

A finire nel mirino della Procura, le dichiarazioni, ritenute ingiuriose, dei genitori di Lucio Marzo (condannato a 18 anni per omicidio in via definitiva). Tali affermazioni vennero rilasciate, tra settembre del 2017 e giugno del 2019, nel corso delle trasmissioni televisive: “Chi l’ha visto”, “Quarto Grado” e “La vita in diretta”.

Il 20 settembre del 2017, Biagio Marzo e Rocchetta Rizzelli, durante “Chi l’ha visto”, dichiararono: “era una ragazza notturna, altro che solare, si è infilata in casa di notte…a me lo ha detto chiaramente ti devo far impazzire…aveva problemi…era gelosa…si è chiusa nell’armadio e poi è andata a letto con mio figlio…ma la ragazzina anche di un anno più piccola, aveva un bagaglio di esperienza molto più grande”.

Non solo, poiché i coniugi proseguivano, dicendo: ”di essere stati allertati dal professore della scuola perché Noemi aveva picchiato Lucio…era tutt’altro che una brava ragazza si accompagnava con delinquenti di trenta quarant’anni, una ragazzina di venti e non voglio andare oltre…addirittura aveva dato i soldi ad un certo tipo per compare una pistola e per spararci additittura incitava mia figlio affinché ci scannasse tutti”.

Ed infine Biagio Marzo affermava: “Era una ragazza cresciuta allo stato brado”.

Il 6 ottobre del 2017, durante “Quarto Grado”, Rocchetta Rizzelli attribuiva a Noemi la responsabilità dei tre TSO subìti dal figlio. E nella puntata della stessa trasmissione, andata in onda il 21 aprile del 2018, Biagio Marzo definiva Noemi vittima delle sue amicizie e di chi non l’ha controllata.

Il 30 maggio del 2018, Rocchetta Rizzelli, dopo aver aggredito alcuni giornalisti, affermò “siamo orgogliosi siamo vivi“, così ribadendo, sostiene il pm Licci, “l’infamante accusa che Noemi volesse ucciderli, nonostante il 30 maggio 2018, le indagini concluse avessero completamente smentito dette affermazioni”.

Nell’avviso di conclusione delle indagini, si fa riferimento al talk show “La vita in diretta”. Nel corso delle puntate del 27 aprile del 2018 e del 19 giugno del 2019, Biagio Marzo affermò che Noemi non aveva un padre.



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