“Non può aver fatto tutto da solo”. La famiglia di Noemi chiede nuove indagini sui genitori di Lucio Marzo

Attesa per la decisione sulla richiesta di archiviazione nei confronti dei genitori di Lucio Marzio, condannato a 18 anni e 8 mesi per l’omicidio di Noemi.

I genitori di Noemi Durini, la 16enne di Specchia uccisa e sepolta mentre era ancora viva sotto un cumulo di pietre prelevate da un muretto a secco, sono convinti che l’ex fidanzato, non possa aver fatto tutto da solo. Per questo, quando Lucio Marzo è stato condannato a 18 anni e otto mesi nel processo che si è svolto con rito abbreviato garantendo così lo sconto di un terzo della pena, hanno urlato che avrebbero continuato a cercare la verità.

Lucio avrà 36 anni quando chiuderà i suoi conti con la giustizia, ma Noemi non c’è più e mamma Imma e papà Umberto non si arrendono.

La richiesta di opposizione all’archiviazione

Dopo l’udienza camerale odierna, il gip Vincenzo Brancato nei prossimi giorni, si esprimerà sulla richiesta dei familiari di Noemi Durini, di disporre nuovi accertamenti sulle circostanze della sua morte.
Gli avvocati Mario Blandolino e Claudia Sorrenti difendono la madre e la sorella di Noemi. Il legale Francesco Zacheo assiste il padre della studentessa di Specchia.

Dall’”altra parte”, invece, i difensori di Biagio Marzo che era stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di occultamento di cadavere. La madre Rocchetta, risponde invece dell’ipotesi di reato di favoreggiamento personale, nei confronti del figlio. Sono assistiti dagli avvocati Luigi Piccinni e Stefano De Francesco. Invece, la Procura è rappresentata dal Pubblico Ministero Donatina Buffelli, titolare del fascicolo d’indagine che ha chiesto l’archiviazione del procedimento. I Difensori della famiglia Marzo si sono “allineati” alle conclusioni del pm.

Nell’istanza della difesa per i genitori Noemi vengono richiesti nuovi e più approfonditi accertamenti tecnici sulle celle telefoniche, per capire, soprattutto, se vi fossero tracce di altre persone sulla scena del delitto.
A tal proposito, occorre ricordare, i legali si sono avvalsi della consulenza informatica dell’ingegnere Luigina Quarta.

Le lettere di Lucio

Il 18enne di Montesardo aveva tirato in ballo il padre affermando che lo avrebbe aiutato a seppellire il corpo della povera Noemi. Di questa lettera, il giovane ha parlato nel corso di un interrogatorio svoltosi nei mesi scorsi. Successivamente, nel corso dell’udienza preliminare avrebbe però ritrattato, dicendo di aver fatto tutto da solo.

L’inchiesta riguarda le altre missive scritte dal carcere minorile di Quartucciu, in cui accusava un meccanico di Patù dell’omicidio di Noemi Durini. Fausto Nicolì presentò denuncia contro Lucio.
Oggi era presente in udienza anche il legale Luca Puce, difensore di Nicolì.

A tal proposito, il pm Donatina Buffelli aveva anche aperto un’inchiesta, iscrivendo Nicolì nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario. Successivamente, il pm Buffelli ha chiesto l’archiviazione del procedimento per Nicolì, anche per l’infamante accusa di prostituzione minorile. Inoltre, Nicolì ha denunciato Lucio per calunnia. L’imputato ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato.

L’omicidio di Noemi

Quando uscì alle prime luci del mattino, quel ‘maledetto’ 3 settembre, Noemi non sapeva che sarebbe salita in macchina con il suo assassino. Il suo ex fidanzato, all’epoca 17enne, era passato a prenderla con la macchina della mamma nonostante non avesse la patente e dopo aver raggiunto le campagne di Castrignano del Capo, dove poi è stata ritrovata 10 giorni dopo la scomparsa, l’ha ammazzata, utilizzando un coltello da cucina che non è mai stato ritrovato.

Noemi, però, è morta per «insufficienza respiratoria acuta conseguente ad asfissia da seppellimento mediante compressione del torace e dell’addome». Era viva quando il suo assassino l’ha ricoperta con le pietre di un muretto a secco. La coltellata, nonostante sia stata violenta visto che la lama si è spezzata, non è stata fatale. 

Chi l’ha aiutato? Per rispondere a questa domanda la famiglia della 16enne ha chiesto nuove indagini. Proprio in queste ore il giudice per le indagini preliminari è chiamato a decidere sulla richiesta di archiviazione nei confronti dei genitori di Lucio.



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