
Sarà giudicato con il rito abbreviato, il presunto omicida di Mattia Capocelli, il giovane freddato con un colpo di pistola nei pressi di un fast food a Maglie.
Il gup Marcello Rizzo, al termine dell’udienza preliminare, presso l’aula bunker di Borgo San Nicola, ha ammesso la richiesta di rito alternativo avanzata dagli avvocati Dimitry Conte e Amilcare Tana, legali di Simone Paiano, 25 anni di Maglie, accusato di omicidio volontario. I legali, in precedenza, avevano chiesto l’abbreviato condizionato all’ascolto del fratello Andrea (a cui si è opposto il pm), ma il giudice ha rigettato l’istanza.
Ricordiamo che intanto, il Pm Maria Consolata Moschettini aveva modificato l’imputazione originaria. La Procura, pur confermando l’accusa di omicidio volontario, ha escluso l’aggravante dei motivi abietti e futili relativi alla gestione ed allo spaccio di sostanze stupefacenti. Ciò poteva significare per un imputato una condanna all’ergastolo e impediva l’ammissibilità del rito abbreviato, in base alla nuova legge.
Saranno giudicati con il rito abbreviato secco, anche: Salvatore Maraschio, 25 anni, detto “Toto”; Marco Cananiello, detto “Bravo”, 21 anni; Andrea Marsella, 27enne, detto “Banderas” (tutti di Maglie). Invece, per Giorgio Rausa, detto Giorgino, 24 anni di Scorrano, è stato accolto l’abbreviato condizionato all’ascolto di due testimoni, al fine di dimostrare che non era presente sul luogo dell’omicidio. Sono accusati di associazione mafiosa, sequestro di persona aggravato, porto abusivo d’armi e lesioni personali aggravate.
Abbreviato anche per Pierluigi Esposito, 29 anni, di Maglie accusato di favoreggiamento personale. Il Gup ha rinviato al 14 aprile, quando è prevista anche la requisitoria del Pm. Le arringhe difensive dei difensori degli imputati sono invece previste per il 28 aprile, giorno in cui dovrebbe arrivare la sentenza.
Invece, Domenico Tunno di Maglie, che risponde come Esposito di favoreggiamento, è stato rinviato a giudizio e dovrà presentarsi il 3 luglio, dinanzi al giudice monocratico Annnalisa De Benedictis per l’inizio del processo.
Il collegio difensivo
Il collegio difensivo è completato dagli avvocati: Simone Viva, Giuseppe Presicce, Luigi Corvaglia, Vincenzo Blandolino, Roberta Cofano, Antonia Candido, Alessandra Luchina. Già in una scorsa udienza, i familiari di Mattia Capocelli si sono costituiti parte civile e hanno invocato un maxi risarcimento complessivo di 1 milione e mezzo di euro. Sono assistiti dai legali Alberto ed Arcangelo Corvaglia.
Occorre ricordare che anche Andrea Paiano, il fratello del presunto omicida (ferito durante l’agguato), si è costituito parte civile.
L’omicidio di Mattia Capocelli
Le indagini sono state condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo di Lecce e dai colleghi del Norm di Maglie. Come risulta nell’avviso di conclusione, a firma del procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi e del sostituto procuratore Maria Consolata Moschettini, l’omicidio di Mattia Capocelli sarebbe maturato, a seguito di contrasti per lo spaccio di droga nel territorio magliese.
Da una parte c’era Simone Paiano, il quale aveva manifestato a Capocelli l’intenzione di spacciare in autonomia e si era rifiutato di aderire e di avere rapporti “commerciali” con il clan mafioso capeggiato da Francesco Amato detto “Padreterno”, smantellata con l’operazione “Tornado“” e di cui faceva parte anche Capocelli, oltre a Maraschio, Cananiello, Marsella e Rausa.
Attraverso l’omicidio di Capocelli, avvenuto il 25 aprile scorso nei pressi di una rivendita di panini in via Montegrappa a Maglie, Paiano voleva ottenere il controllo incontrastato dello spaccio.
Paiano, nel corso dell’interrogatorio in carcere, ha riferito di essere stato vittima di un agguato e che non aveva intenzione di uccidere Capocelli. Sul suo corpo sono state trovate delle lesioni, che in seguito alla consulenza del medico legale, sono risultate compatibili con ferite da arma da taglio.