Ex bancario freddato a colpi di pistola durante una rapina. Il procuratore generale chiede la conferma dei due ergastoli

Risale alla serata del 16 luglio del 2021, l’omicidio di Giovanni Caramuscio, 69enne di Monteroni.

Il procuratore generale chiede la conferma della condanna alla pena dell’ergastolo con isolamento diurno per 1 anno, inflitta in primo grado, per il presunto autore materiale ed il presunto complice dell’omicidio dell’ex bancario Giovanni Caramuscio. L’uomo venne freddato con due colpi di pistola, il 16 luglio del 2021, nei pressi di uno sportello bancomat a Lequile.

Nella mattinata di ieri, dinanzi ai giudici della Corte d’Assise d’Appello (presidente Vincenzo Scardia), presso l’aula bunker di Borgo San Nicola, si è tenuta la requisitoria del procuratore generale Antonio Maruccia. Il pg ha ripercorso in aula le fasi dell’omicidio, immortalate dalle telecamere di sorveglianza, ed ha sottolineato la sussistenza del dolo per entrambi gli imputati.

Si tratta di Paulin Mecaj, 32enne di origini albanesi e Andrea Capone, 29enne originario di Tricase, entrambi residenti a Lequile. Rispondono delle ipotesi di reato di omicidio volontario, rapina aggravata e porto abusivo di arma.

Successivamente ha discusso l’avvocato di parte civile, Stefano Pati, per i familiari di Giovanni Caramuscio.
Sempre nella mattinata di ieri, si è tenuta l’arringa difensiva dell’avvocato Raffaele De Carlo, difensore di Capone, che ha sostenuto come il proprio assistito non fosse a conoscenza del fatto che Mecaj possedesse una pistola.

Nella prossima udienza fissata per il 15 giugno, prenderà la parola l’avvocato Maria Cristina Brindisino, sempre per la difesa di Capone. E discuterà l’avvocato Stefano Prontera, che assiste Mecaj.

La sentenza della Corte d’Assise d’Appello è prevista per il 6 luglio.

Ricordiamo che in primo grado i giudici della Corte d’Assise (presidente Pietro Baffa, a latere Maria Francesca Mariano e giudici popolari) avevano condannato Mecaj e Capone alla pena dell’ergastolo con isolamento diurno per 1 anno ed al risarcimento del danno in separata sede in favore delle parti civili. Invece, il sostituto procuratore Alberto Santacatterina, aveva chiesto l’ergastolo per Mecaj e la condanna a 22 anni per Capone.

Prima della requisitoria del pm, si era tenuto l’esame in aula dei due imputati, entrambi detenuti in carcere. Essi avevano sostanzialmente confermato quanto riferito in due lettere depositate nel corso del processo, chiedendo perdono alla famiglia della vittima.

Risale al 16 luglio del 2021, alle ore 23:00 circa, l’omicidio di Giovanni Caramuscio, 69enne di Monteroni. L’uomo è stato freddato con due colpi di pistola mentre prelevava ad uno sportello del Banco di Napoli che si affaccia sulla Lequile-San Pietro in Lama davanti agli occhi increduli della moglie. Sono state le indagini condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo di Lecce, a stringere il cerchio sui presunti responsabili.