Un nuovo sequestro di armi in casa dei coniugi di San Donaci indagati a piede libero per l’omicidio dell’ex carabiniere, Silvano Nestola. Sono stati sequestrati una pistola beretta calibro nove priva di caricatore, due caricatori di pistole vuote, 50 cartucce calibro 9 ed anche una scimitarra da collezione, con una lama di 70 centimetri, legalmente detenuti da Rossella Manieri, titolare di porto d’armi. Anche se c’è da specificare che il sequestro è un atto dovuto nell’ambito dell’inchiesta coordinata dai pm Paola Guglielmi e Alberto Santacatterina e le armi non hanno un collegamento diretto con l’omicidio.
E poi, il sequestro ha riguardato anche una serie di indumenti: un maglione, una felpa, tre berretti, una giacca mimetica e due torce.
Gli accertamenti balistici
A partire dal 20 maggio prenderanno il via gli accertamenti balistici per far luce sull’omicidio dell’ex carabiniere. In quella data, presso i laboratori del Ris dei Carabinieri di Roma, avranno inizio le operazioni peritali, dopo il sequestro di due fucili, appartenenti all’uomo di San Donaci. Sarà, infatti, la perizia balistica a stabilire se ci sia un nesso significativo tra le armi sequestrate e i bossoli ritrovati sul luogo del delitto.
In quell’occasione, il 70enne di San Donaci, Michele Aportone, e la moglie Rossella Manieri, 62 anni, orginaria di Copertino, indagati per l’ipotesi di reato di omicidio volontario aggravato e violazioni in materia di detenzione di armi, difesi dall’avvocato Francesca Conte, nomineranno un consulente balistico di parte. Si tratta di padre e madre della donna con cui l’ex carabiniere aveva avuto una frequentazione.
Il fratello e la sorella della vittima sonoassistiti dall’avvocato Enrico Cimmino. I genitori, invece, dall’avvocato Vincenzo Maggiulli. Gli avvocati della famiglia hanno già nominato il perito balistico Maico Antonio Valerio Turso.
I risultati dell’autopsia
È stato eseguito nella giornata di venerdì, l’esame autoptico dell’ex carabiniere, assassinato a Copertino nei pressi dell’abitazione della sorella. Il medico legale Roberto Vaglio, come già emerso durante l’esame esterno cadaverico, ha rilevato che Nestola è stato assassinato con quattro fucilate. E sembrerebbe che il colpo fatale sia stato quello che ha raggiunto il cuore. Lesioni gravi sono state riscontrate anche all’addome, al torace ed allo stomaco.
Nel corpo della vittima sono state rilevate una quarantina di lesioni provocate dalla rosa di circa 40 proiettili (pallini), di misure differenti, esplosi dalle quattro cartucce con cui era stato caricato il fucile semiautomatico calibro 12, in mano al killer. I colpi sarebbero stati sparati da due distanze differenti, e non si può escludere una certa abilità da parte del killer. Ad ogni modo, sembrerebbe che la vittima sia andata incontro al suo assassino che gli ha sparato al cuore.
I risultati completi dell’autopsia verranno depositati entro il termine di 60 giorni.
Silvano Nestola, ex carabiniere, è stato colpito a morte il 3 maggio, intorno alle 22.00, a pochi passi dall’abitazione della sorella, dove era andato a cena con il figlio di 10 anni come quasi tutte le sere. L’assassino che a volto coperto ha premuto il grilletto sapeva di trovarlo lì. Conosceva quell’abitudine e lo ha atteso prima di colpirlo a morte. Ed assieme al killer, non è da escludere che sul luogo del delitto vi fosse un complice.
I funerali di Silvano Nestola si sono tenuti nella giornata di ieri, presso la Chiesa di San Gerardo a Copertino.
