Omicidio falegname di Castri. Tre imputati dinanzi al gip per chiedere il rito abbreviato

Nel frattempo, per un’altra imputata che non aveva presentato richiesta di riti alternativi, la Corte d’Assise di Lecce ha fissato una nuova udienza per il 5 giugno

In virtù della riforma Cartabia, si dividono per il momento le strade dei quattro imputati accusati dell’omicidio del falegname di Castri di Lecce.

È stata fissata per il 21 aprile, l’udienza camerale dinanzi al gip Silvia Saracino per: Patrizia Piccinni, 48 anni, di Alessano (difesa dall’avvocato David Alemanno); Antonio Esposito, 39enne, di Corsano (assistito dall’avvocato Luca Puce) ed Emanuele Forte, 30 anni di Corsano (difeso dall’avvocato Marco Costantino). In quella sede, il giudice dovrà pronunciarsi sull’imputazione e sulle aggravanti contestate dal pm, alla presenza delle parti.

E dovrà valutare, alla luce di una corretta qualificazione giuridica del fatti, la richiesta di rito abbreviato della difesa. Nel caso in cui venisse rigettata l’istanza, si tornerebbe alla celebrazione del processo con rito ordinario. E le posizioni dei quattro imputati, potrebbero  essere riunite in un unico procedimento.

Nel frattempo, per Angela Martella, 58 anni di Salve, assistita dall’avvocato Silvio Verri che non aveva presentato richiesta di riti alternativi, la Corte d’Assise di Lecce ha fissato una nuova udienza per il 5 giugno.

Gli imputati rispondono, in concorso, dell’accusa di omicidio volontario con l’aggravante dell’aver commesso il delitto allo scopo di eseguire quello di rapina.

Va detto che la Corte d’Assise di Lecce (presidente Pietro Baffa, a latere Maria Francesca Mariano e giudici popolari), nel corso della prima udienza del 21 febbraio scorso, che si è celebrata presso l’aula bunker di Borgo San Nicola, dopo la questione preliminare avanzata dalla difesa di tre imputati, ha disposto la restituzione degli atti al gip, che aveva rigettato la richiesta di abbreviato (non ammissibile per i reati punibili con l’ergastolo). Difatti, in base ad una nuova norma prevista dalla legge Cartabia, il giudice per le indagini preliminari avrebbe dovuto convocare la camera di consiglio.

Intanto, a margine della prima udienza, non sono mancati i momenti di tensione tra due imputate dietro le sbarre. La Piccinni ha infatti aggredito la Martella ed ha anche inveito contro il suo avvocato, Silvio Verri.

Va detto che nelle settimane scorse il gip Laura Liguori ha emesso un decreto di giudizio immediato, come richiesto dal pm Maria Consolata Moschettini, nei confronti di Martella, Piccinni, Esposito e Forte. I primi tre furono arrestati e condotti in carcere nell’ottobre scorso, a seguito di ordinanza di custodia cautelare. Alcuni giorni dopo l’interrogatorio di garanzia, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Lecce eseguirono anche l’arresto di Forte che inizialmente era indagato a piede libero.

 

L’inchiesta

 

L’indagine ha fatto luce sul grave fatto di sangue avvenuto a Castri di Lecce, l’11 giugno 2022, quando il pensionato Donato Montinaro, falegname 75enne del posto, è stato trovato senza vita nella sua abitazione (legato, imbavagliato e con segni di percosse).

 

L’uomo, come emerso dall’autopsia, eseguita dal medico legale Roberto Vaglio, è morto a seguito di “asfissia da soffocamento”.

 

In base a quanto emerso nel corso dell’inchiesta, gli indagati dopo essersi introdotti nell’abitazione, avrebbero percosso, incappucciato e immobilizzato la vittima, legando le mani e i piedi. E si sarebbero allontanati dall’abitazione portando con loro anche una motosega e una somma di denaro in contanti.

 

Sono risultate fondamentali ai fini delle indagini, le immagini degli impianti di videosorveglianza, le intercettazioni e l’ascolto di alcuni testimoni.

 

Ora si attendono gli sviluppi giudiziaria della tragica vicenda.

 

 

 

 



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