Omicidio Frisenda, conferma della condanna a 18 anni di reclusione per Luigi Margari

La Corte di Assise di Appello ha ritenuto inammissibile il ricorso della Procura. Inoltre, ha rigettato ‘nel merito’ quello presentato dalla difesa dell’imputato. L’omicidio di Fabio Frisenda si consumò in una campagna alla periferia di Copertino, il 4 luglio di due anni fa.

Avrebbe ammazzato il compaesano Fabio Frisenda, ma senza la premeditazione ed oggi è arrivata la conferma della condanna a 18 anni di reclusione per Luigi Margari con l'accusa di omicidio volontario.
 
La Corte di Assise di Appello (Presidente Vincenzo Scardia, a latere Antonio Del Coco e giudici popolari) ha ritenuto  inammissibile il ricorso del sostituto procuratore Guglielmo Cataldi per la mancanza di requisiti formali. Pur essendo stato presentato attraverso la Cassazione, non ha tenuto conto delle norme relative ad un procedimento celebratosi con il giudizio abbreviato. Inoltre, la Corte ha rigettato "nel merito" il ricorso presentato dalla difesa dell'imputato. Tra 90 giorni verranno depositate le motivazioni e si conosceranno  le "mosse" del legale del
l'imputato. Invece, la Procura potrà contestare unicamente le ragioni che hanno spinto il collegio a ritenere inammissibile il ricorso in Appello.
 
Dunque, la Corte di Assise di Appello ha confermato quanto già disposto dal gup nel processo con rito abbreviato, per l'omicida reo confesso del 33enne di Copertino. Il collegio giudicante ha accordato le attenuanti generiche all'imputato, equivalenti all'aggravante dei 'futili motivi". Invece, il vice procuratore generale Claudio Oliva ha chiesto la condanna a 30 anni di reclusione, per  il 35enne Luigi Margari, con l'accusa di omicidio volontario premeditato. Il Pg per un motivo puramente tecnico (il pm non avrebbe fatto appello per  il reato di porto abusivo di arma da fuoco) non ha potuto chiedere la condanna all'ergastolo, invocata in primo grado dal sostituto procuratore Guglielmo Cataldi. Il ricorso in Appello è stato presentato, oltre che dalla Procura, anche dall'avvocato Elvia Belmonte. Il difensore di Margari chiedeva, difatti, la riqualificazione del reato di omicidio volontario, in omicidio preterintenzionale. Il legale del 35enne copertinese, riteneva che non ci fosse alcuna intenzione di uccidere da parte del proprio assistito; il suo era soltanto un tentativo di 'recapitare' un avvertimento a Frisenda.
I
l gup Antonia Martalò nel novembre dello scorso anno, ha pronunciato la sentenza di condanna a 18 anni di reclusione per Luigi Margari. Il giudice ha escluso la premeditazione e riconosciuto le attenuanti generiche, equivalenti all'aggravante dei 'futili motivi", per l'omicida reo confesso.
 
Il Gup ha disposto il risarcimento del danno, da quantificare in separata sede ed il pagamento di una provvisionale di 10mila euro, da corrispondere a ciascuna delle parti civili. Il padre, la madre e due fratelli sono difesi dagli avvocati  Giovanni Valentini, Mina Celestini, Francesca Conte.  Queste misure sono state confermate dai giudici della Corte di Appello.
 
Lomicidio di Fabio Frisenda si consumò in una campagna alla periferia di Copertino, dove sorge una fabbrica per la produzione di infissi, il 4 luglio di due anni fa. Frisenda, all’epoca, si trovava ai domiciliari ed era autorizzato dal giudice del Tribunale di Sorveglianza a lavorare presso la ditta, dalle ore 7.30 alle 16.00. Quel giorno, in tarda mattinata, Margari giunse a bordo della propria auto nelle vicinanze del capannone. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la vittima intuì di essere finito in un’imboscata, ma pur tentando di fuggire all'agguato, venne raggiunto dal killer che gli sparò un colpo di pistola al cuore, ferendolo mortalmente. Margari dopo due giorni di latitanza, si costituì presso la caserma dei carabinieri di Copertino.
 
Nel corso dell’interrogatorio, l’omicida dichiarò di aver teso l'agguato a Frisenda per le presunte avances rivolte dalla vittima alla sua compagna, mentre egli si trovava in ospedale.



In questo articolo: