Omicidio di Gabriele Manca, freddato a colpi di pistola. Confermata la condanna a 30 anni per Carmine Mazzotta

Gabriele Manca, di appena 21 anni, scomparve da Lizzanello il 17 marzo 1999 e il cadavere venne rinvenuto il 5 aprile successivo in una zona di campagna sulla strada per Merine.

Arriva la conferma della condanna in Appello per uno dei presunti responsabili dellomicidio di Gabriele Manca, scomparso da Lizzanello il 17 marzo 1999 e ritrovato senza vita il 5 aprile, in una zona di campagna. I giudici della Corte dAssise di Appello (Presidente Vincenzo Scardia), al termine della camera di consiglio tenutasi in mattinata presso laula bunker di Borgo San Nicola, hanno condannato alla pena di 30 anni per omicidio, Carmine Mazzotta, 45enne di Lecce.

Invece è stato dichiarato estinto per prescrizione il reato di detenzione e porto della pistola utilizzata per l’omicidio.

La Corte ha disposto anche una provvisionale immediatamente esecutiva per il danno morale, in favore dei familiari di Gabriele Manca che si erano costituiti parte civile, attraverso lavvocato Fabrizio DErrico. Nello specifico: 30mila euro per ciascuno dei genitori e di 15mila euro ciascuno, per la sorella ed i due fratelli.

I difensori di Carmine Mazzotta, gli avvocati Giancarlo Dei Lazzaretti ed Enrico Grosso, hanno evidenziato l’inattendibilità delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e chiesto l’esclusione delle aggravanti.

Una volta depositate le motivazioni della sentenza, i difensori potranno presentare ricorso in Cassazione.

In una precedente udienza, il sostituto procuratore generale Salvatore Cosentino aveva invocato la condanna a 27 anni, con l’esclusione dell’aggravante dei motivi abietti o futili.

Ricordiamo che, in primo grado, il gup Cinzia Vergine, al termine del rito abbreviato (consente lo sconto di pena di un terzo) aveva condannato l’imputato alla pena di 30 anni, accogliendo la richiesta del pm Carmen Ruggiero.

L’altro processo

Invece, è tuttora in corso il processo davanti alla Corte dAssise di Appello per: Omar Marchello, 40enne di Lizzanello, Giuseppino Mero, 54enne di Cavallino e Pierpaolo Marchello, 41 anni di Lizzanello.

In primo grado, i giudici della Corte di Assise hanno condannato i tre imputati alla pena dell’ergastolo. E disposto il risarcimento del danno in separata sede ed una provvisionale per i familiari di Gabriele Manca, che si erano costituiti parte civile, attraverso il legale Fabrizio DErrico.

Gli imputati sono difesi dagli avvocati Umberto Leo, Fulvio Pedone, Germana Greco.

Rispondono, come Mazzotta, dellaccusa di concorso in omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla premeditazione e porto abusivo di armi.

Linchiesta

Gabriele Manca, di appena 21 anni, scomparve da Lizzanello il 17 marzo 1999 e il cadavere venne rinvenuto il 5 aprile successivo in una zona di campagna sulla strada Lizzanello-Merine, a ridosso di un muretto a secco. Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi, permisero di accertare che il giovane era stato attinto da vari colpi di pistola cal. 7,65 alle spalle, alcuni dei quali esplosi a breve distanza. E si sono avvalse delle dichiarazioni rese da alcuni testimoni e dai due collaboratori di giustizia, Alessandro Saponaro ed Alessandro Verardi. Venne a galla un aspro contrasto tra la vittima e Omar Marchello, il quale circa due anni prima dellomicidio, nel corso di una discussione verosimilmente sorta per questioni legate al traffico di stupefacenti nel territorio di Lizzanello, era stato ferito al volto con un coltellino dallo stesso Manca. Inoltre, il 21enne avrebbe definito Omar Marchello “un infame” per aver sporto denuncia nei suoi confronti dopo il ferimento.

E poi, il “pentito” Alessandro Verardi, esponente di vertice della frangia del sodalizio mafioso operante su Merine, Lizzanello e Cavallino, ha riferito che Omar Marchello decise leliminazione fisica di Manca insieme a Mazzotta, anche lui esponente del gruppo criminale operante su quel territorio. Aggiungendo che lagguato era stato teso grazie al contributo di Giuseppino Mero (attivo nel traffico di sostanze stupefacenti nella medesima area) che lo aveva condotto nella campagna dove ad attenderlo vi erano gli altri.

Carmine Mazzotta, Omar Marchello e Giuseppino Mero vennero raggiunti dallordinanza di custodia cautelare in carcere del Gip Alcide Maritati, eseguita dai Carabinieri del R.O.S.