La Procura “presenta il conto” per cinque imputati del processo con il rito abbreviato, relativo all’inchiesta sulla morte di Mattia Capocelli, il giovane freddato con un colpo di pistola nei pressi di un fast food a Maglie.
Dinanzi al gup Marcello Rizzo, il Pm Maria Consolata Moschettini ha chiesto 16 anni e 8 mesi per Simone Paiano, 26 anni di Maglie. Nello specifico, 14 anni e 8 mesi per omicidio volontario e 2 anni per detenzione abusiva d’arma. Anche se la Procura, già in una scorsa udienza, ha escluso l’aggravante dei motivi abbietti e futili relativi alla gestione ed allo spaccio di sostanze stupefacenti.
E poi, il pm ha invocato la pena di 2 anni e 10 mesi per Salvatore Maraschio, 25 anni, detto “Toto”; Marco Cananiello, detto “Bravo”, 21 anni; Andrea Marsella, 28enne, detto “Banderas” (tutti di Maglie). Sono accusati di sequestro di persona, porto abusivo d’armi e lesioni personali aggravate dall’avere agevolato l’associazione mafiosa.
Chiesta invece l’assoluzione per Giorgio Rausa, detto Giorgino, 24 anni di Scorrano.
Il pm, invece, ha chiesto 10 mesi per Domenico Tunno 31enne di Maglie, accusato di favoreggiamento personale. Pierlugi Esposito, 30 anni, anch’egli di Maglie, accusato dello stesso reato, è stato già rinviato a giudizio è dovrà presentarsi il 3 luglio dinanzi al giudice monocratico Annalisa De Benedictis.
I familiari di Mattia Capocelli (i genitori, il fratello e la nipote), nel corso dell’udienza preliminare, si sono già costituti parte civile e hanno invocato un maxi risarcimento complessivo di 1 milione e mezzo di euro. Sono assistiti dai legali Alberto ed Arcangelo Corvaglia.
Occorre ricordare che anche Andrea Paiano, il fratello del presunto omicida (ferito durante l’agguato), si è costituito parte civile.
Gli avvocati di parte civile hanno discusso in giornata. Invece, in data 9 giugno, prenderanno la parola i difensori degli imputati ed è prevista la sentenza del giudice.
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Dimitry Conte, Amilcare Tana, Simone Viva, Giuseppe Presicce, Luigi Corvaglia, Mario Blandolino, Vincenzo Blandolino, Roberta Cofano, Antonia Candido, Alessandra Luchina.
L’omicidio di Mattia Capocelli
Le indagini sono state condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo di Lecce e dai colleghi del Norm di Maglie. Come risulta nell’avviso di conclusione, a firma del procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi e del sostituto procuratore Maria Consolata Moschettini, l’omicidio di Mattia Capocelli sarebbe maturato a seguito di contrasti per lo spaccio di droga nel territorio magliese.
Da una parte c’era Simone Paiano che, dopo la sua scarcerazione nell’aprile scorso, aveva manifestato a Capocelli l’intenzione di spacciare in autonomia. In particolare, si era rifiutato di aderire e di avere rapporti “commerciali” con il clan mafioso capeggiato da Francesco Amato detto “Padreterno”, smantellato nei mesi scorsi con l’operazione “Tornado“ e di cui faceva parte anche Capocelli, oltre a Maraschio, Cananiello, Marsella.
Attraverso l’omicidio di Mattia Capocelli, 28enne di Maglie, avvenuto il 25 aprile del 2019 nei pressi di una rivendita di panini in via Don Luigi Sturzo, angolo Montegrappa, Paiano voleva ottenere il controllo incontrastato dello spaccio.
Paiano, nel corso dell’interrogatorio in carcere, ha riferito di essere stato vittima di un agguato e che non aveva intenzione di uccidere Capocelli. Sul suo corpo sono state trovate delle lesioni che, in seguito alla consulenza del medico legale, sono risultate compatibili con ferite da arma da taglio.