Omicidio Noemi Durini, cadono le accuse verso i genitori di Lucio Marzo. Il gip dispone l’archiviazione

Arriva l’archiviazione per i genitori di Lucio Marzo. Era stata la mamma di Noemi Durini, la 16enne uccisa a Specchia, a chiedere di disporre nuove indagini sull’omicidio.

Arriva l’archiviazione per i genitori di Lucio Marzo, inizialmente indagati nell’inchiesta sull’omicidio di Noemi Durini, la 16enne di Specchia, uccisa e sepolta viva sotto un cumulo di pietre dal fidanzato 17enne (all’epoca dei fatti). Il provvedimento porta la firma del gip Alessandra Sermarini che ha accolto l’istanza del pm Donatina Buffelli.

Il giudice sostiene che non ci sia nessun elemento che accerti la loro presenza sul luogo dell’omicidio. Non solo, poiché anche ulteriori accertamenti investigativi non apporterebbero nuovi elementi utili alle indagini. Un eventuale test del Dna sui massi usati per seppellire l’ex fidanzata, inoltre, sarebbe inutile visto il lasso di tempo trascorso dal giorno dell’omicidio di Noemi. Inoltre, la presenza di eventuali di tracce sangue all’interno dell’auto dei coniugi Marzo non proverebbe nulla, poiché la macchina era nella loro quotidiana disponibilità.

Ricordiamo che, nei giorni scorsi, si è tenuta la discussione dell’opposizione alla richiesta di archiviazione della Procura, avanzata dalla madre di Noemi, Imma Rizzo, con la quale veniva chiesto di disporre nuove indagini sull’omicidio.

L’avvocato Claudia Sorrenti del Foro di Roma che difende la madre di Noemi nel corso dell’udienza camerale tenutasi davanti al gip Alessandra Sermarini ha chiesto nuovi approfondimenti investigativi, in particolare, nuovi accertamenti tecnici sulle celle telefoniche e sulle pietre utilizzate da Lucio per uccidere Noemi.

Biagio Marzo e la moglie Rocchetta erano stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di occultamento di cadavere. Tali “accuse” sono cadute dopo il provvedimento del gip. Sono assistiti dagli avvocati Stefano De Francesco e Luigi Piccinni.

Ricordiamo che, in precedenza, il gip Vincenzo Brancato, dopo l’opposizione all’archiviazione dei genitori di Noemi, aveva “disposto il sequestro degli ulteriori massi utilizzati per il seppellimento del corpo di Noemi Durini e consulenze sui medesimi volti a rilevare possibili tracce di cellule epiteleali appartenenti agli indagati”. E poi, “ulteriori accertamenti bio molecolari sugli indumenti indossati dalla vittima e sottoposti a sequestro, finalizzato al rinvenimento di tracce biologiche appartenenti agli indagati”. Gli accertamenti sono stati eseguiti dai Ris di Roma.

Il pm Donatina Buffelli, all’esito delle nuove indagini aveva chiesto nuovamente l’archiviazione.

La condanna per diffamazione

Nei giorni scorsi, è arrivata la condanna per i genitori di Lucio Marzo, accusati di avere infangato, in televisione, la memoria della studentessa di Specchia, Noemi Durini.

Il giudice monocratico Roberto Tanisi ha inflitto la pena di 1 anno per Biagio Marzo, 64 anni e di 6 mesi con le attenuanti generiche per Rocchetta Rizzelli, 55enne, (residenti ad Alessano), disponendo la sospensione della pena.

L’omicidio e la condanna di Lucio

Lucio Marzo dovrà scontare 18 anni e 8 mesi in carcere. È questa la condanna maturata anche in Appello, con rito abbreviato, per aver ucciso Noemi Durini, picchiandola a mani nude, ferendola con un coltello con una violenza tale che la punta si è spezzata nella nuca e coprendola con delle pietre di un muretto a secco quando era ancora viva, così come stabilito dall’autopsia. L’omicidio si è consumato nelle campagne di Castrignano del Capo, quel maledetto 3 settembre 2017.



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