
Si conclude con l’assoluzione il processo a carico di un avvocato, nelle vesti di responsabile, all’epoca dei fatti (ora in pensione), dell’Ufficio Legale della Asl di Lecce. Era finito sotto processo con l’accusa di non aver fornito la documentazione medica richiesta da una signora per il proprio figlio, dopo l’istanza presentata presso la segreteria della Commissione Invalidi Civili. Nelle scorse ore, i giudici della seconda sezione collegiale (presidente Pietro Baffa) hanno assolto con la formula “perché il fatto non sussiste”, Elio Angelo Spro, 69enne di Calimera, dall’accusa di omissione di atti d’ufficio. È stata dunque accolta la richiesta di assoluzione dell’avvocato Alfredo Cacciapaglia, legale dell’imputato. Il difensore ha sostenuto in aula che doveva essere un funzionario della commissione invalidi civili ad esprimersi sulla questione. La denunciante si era costituita parte civile con l’avvocato Antonella Stendardo.
I fatti risalgono al mese di gennaio del 2019. Il responsabile, all’epoca dei fatti, dell’Ufficio Legale dell’Asl di Lecce, era accusato di non aver compiuto un atto che gli spettava, entro i trenta giorni previsti. Nello specifico, il 7 dicembre del 2018, una signora aveva depositato presso la segreteria della Commissione Invalidi Civili, una richiesta di accesso agli atti, per il figlio minore. E in base alla tesi accusatoria, la documentazione era stata inviata all’ufficio legale dell’Asl per ottenere il nulla osta.
Nonostante ben 7 solleciti, l’avvocato Spro in qualità di responsabile dell’ufficio, non forniva risposte sulla richiesta, senza neanche spiegare i motivi del ritardo. Successivamente, venne emesso un decreto penale di condanna nei confronti dell’imputato e dopo l’opposizione della difesa, si è giunti alla celebrazione del processo conclusosi con l’assoluzione dell’avvocato.