Operazione antidroga ‘Oceano’: il finanziere e quasi tutti gli indagati fanno scena muta davanti al giudice

Si è svolto questa mattina l’interrogatorio di garanzia delle tredici persone arrestate. Soltanto Tommaso Danese, 40 anni di Lecce ma residente a Torino e Alessandro Quarta, 33 anni di Lecce (ai domiciliari) hanno risposto alle domande del giudice.

Si è svolto in mattinata l'interrogatorio di garanzia delle tredici persone arrestate dopo la maxi operazione anti-droga "Oceano" sull'asse Italia -Albania. Innanzi al gip Michele Toriello la maggior parte degli indagati si è avvalsa della facoltà di non rispondere. L'ascolto è stato fissato a seguito dell'ordinanza di applicazione delle 18 ordinanze di misura cautelare (cinque soggetti sono irreperibili), a carico dei componenti di una associazione bollata come ‘a delinquere armata’, impegnata nello smercio di sostanze stupefacenti provenienti dall’Albania e destinata a tutto il Salento e ad alcune zone della Campania.
  
Le indagini, sono state coordinate dal Procuratore Cataldo Motta e dal Sostituto Guglielmo Cataldi e condotte dai finanzieri del Goa (Gruppo Operativo Antidroga).
  
Soltanto Tommaso Danese, 40 anni di Lecce ma residente a Torino e Alessandro Quarta, 33 anni di Lecce ( ai domiciliari) hanno risposto alle domande del giudice. Entrambi hanno respinto ogni responsabilità ed addebito, negando di far parte del presunto sodalizio dedito al traffico di droga. Secondo l'accusa, Danese e Quarta erano incaricati della distribuzione degli stupefacenti e di dare supporto logistico ai consociati.
  
Tra gli indagati risulta anche il nome di un appuntato della Gdf, a cui il gip ha applicato  la misura interdittiva della sospensione dal pubblico ufficio ricoperto. Il 41enne di Cavallino, Christian Luigi Giannone risponde del reato di rivelazione di atti d'ufficio. Avrebbe comunicato il numero di targa di alcune autovetture utilizzate dalla Guardia di Finanza per lo svolgimento dei servizi di pedinamento ed osservazione. L'indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere. Così come Giuseppino Mero, 52 anni di Cavallino che secondo la Procura, si adoperava a ricevere informazioni riservate riguardanti le attività investigative sull'organizzazione criminale. Inoltre provvedeva alla distribuzione sul territorio salentino dello stupefacente.
  
Anche tutti gli altri indagati sono rimasti in silenzio innanzi al gip. Tra questi, Alessandro Scalinci, 32enne di Campi Salentina che secondo l'accusa svolgeva il ruolo di corriere e custode della droga e si adoperava al recupero crediti dei debitori. Alessio Bellanova, 34 anni di Campi Salentina che avrebbe spacciato lo stupefacente, "affidatogli" dagli albanesi, a terze persone. In un'occasione avrebbe venduto la droga per un valore superiore a quello di una Smart, consegnata poi ai suoi fornitori come parziale contropartita della droga, a lui consegnata. 
  
Riguardo Bellanova, emerge da un’intercettazione tra il Kapplani ed il Tole un importante retroscena sulla sua gambizzazione, avvenuta il 10 ottobre del 2013. Il 34enne sarebbe stato vittima di un attentato poiché avrebbe preteso alcune somme di denaro che doveva, invece, dare al sodalizio. "A lui per i nostri soldi l'hanno sparato ….i soldi che dovevo prendere io…sono andati a casa sua e gli hanno detto…scendi che ti diamo i soldi …perché lui li aveva minacciati …era uno con la moto…appena è sceso giù bambini bam bam …tre volte", dicono i due indagati.
  
Infine Gianluca Lorè, 33 anni di Brindisi;Christian Montanaro, 29 anni, di Taranto; Davide Giovine, 38enne di Statte si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Così come, gli albanesi Dario Profka, 26 anni, di Valona; Dhori Tole, 25 anni, di Korce ma residente Lecce ed Ervin Gerbaj, 35enne albanese (senza fissa dimora) che si occupavano dell'acquisto, ricezione e trasporto della droga. Compaiono anche i nomi di Marenglen Halka, 35 anni, di Fier;  Marjus Halka, 32 anni; Hendri Kapllani, 29 anni, di Valona; Pilo Zanaj, 32enne albanese residente a Massafra. Avelino Ndou, 26 anni, di Shqiptare (Albania); Ermal Resulaj, 36enne albanese residente a Parabita;  Viktor Shaolli, 32 anni di Fier (ai domiciliari)
  
Gli indagati rispondono a vario titolo ed in diversa misura dei reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione e traffico delle stesse.
  
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Umberto Leo, Luigi e Roberto Rella, Alexia Pinto, Alessandro Costantini Dal Sant, Elvia Belmonte, Ladislao Massari Fulvio Pedone, Giuseppe De Luca, Francesco  Delli Noci.