Operazione “Dirty Slot” sul gioco illegale: l’imprenditore Alberto Marra respinge le accuse

Tutti gli altri arrestati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Nella giornata di lunedì si svolgeranno gli interrogatori dei quattro indagati sottoposti ad obbligo di firma

Al via gli interrogatori di garanzia delle persone arrestate nel blitz “Dirty Slot” sul gioco illegale. I sei arrestati si sono presentati in mattinata dinanzi al Gip Edoardo D’Ambrosio. Nello specifico, si è svolto l’interrogatorio in carcere dei fratelli imprenditori Alberto Marra, 51 anni e Massimiliano Marra, 49enne, considerati a capo della presunta consorteria criminale, egemone nel territorio di Galatina, dedita al ricorso a metodi intimidatori per imporre il monopolio nel gioco d’azzardo.

Solo Alberto Marra ha fornito la propria versione dei fatti, in circa un’ora e mezzo di ascolto, respingendo gli addebiti. In particolare, ha respinto l’accusa relativa al metodo mafioso, utilizzato secondo la Procura per dirimere le controversie. Anzi, ha sottolineato di avere sempre denunciato eventuali contrasti con i “concorrenti” all’autorità giudiziaria. Infine, a sostegno di tali affermazioni, ha sottolineato che in altri procedimenti penali di mafia, si è anche costituito parte civile.

Massimiliano Marra si è avvalso della facoltà di non rispondere. Stesso discorso per Gabriele Antonio De Paolis, 44enne galatinese, genero di Luigi Otello Coluccia, che rappresentava gli interessi del clan nelle aziende gestite dai Marra.

L’interrogatorio ha riguardato anche i tre arrestati ai domiciliari: Leonardo Costa, 59 anni di Corigliano d’Otranto (detenuto in carcere per altra causa); Luigi Marra, 79 anni, padre dei due imprenditori che si occupava della cassa di una società e Pamela Sabina Giannico, 46 anni di Galatina addetta al settore amministrativo e contabile. I tre si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

Gli arrestati sono assistiti dagli avvocati Donato Sabetta, Francesco Vergine, Massimo Manfreda e Stefano Prontera, Fabio Pellegrino e Giuseppe Romano. Il collegio difensivo ha già depositato istanza di scarcerazione al Tribunale del Riesame.

In quattro sono invece stati sottoposti all’obbligo di firma alla polizia giudiziaria: Andrea Bardoscia 39 anni di Galatina, Daniele Donno 27 anni di Corigliano d’Otranto, Stefano Greco 33 anni di Aradeo, Maurizio Zilli 37 anni di Galatina. Per loro, l’interrogatorio di garanzia si svolgerà lunedì prossimo. Sono difesi, tra gli altri, dall’avvocato Dimitry Conte.

L’inchiesta “Dirty Slot”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e condotta dalle Fiamme Gialle salentine ha portato anche al sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 7 milioni di euro.

Le ipotesi di reato contestate sono quelle di associazione per delinquere di tipo mafioso, frode informatica, esercizio abusivo di giochi e scommesse. Le indagini si sono avvalse anche delle dichiarazioni da rese dai collaboratori di giustizia Vincenzo Cianci, Ercole Penna e Sandro Campana che hanno indicato gli indagati odierni come punto di riferimento della Sacra Corona Unita nella gestione del sistema dei giochi e scommesse nel Salento.



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