Regionali, Donato Metallo si dimette: lascia la fascia da Sindaco per ‘correre’ con Emiliano

Il primo cittadino di Racale ha deciso di dimettersi dalla carica di Sindaco per correre alle prossime elezioni regionali per un posto in Consiglio

È stata una scelta sofferta, ma meditata quella di Donato Metallo che ha deciso di rassegnare le dimissioni da Sindaco di Racale per correre con Michele Emiliano alle prossime elezioni regionali. Una scelta obbligata, per ragioni di incompatibilità. In un lunghissimo post su Facebook, il primo cittadino ha spiegato le motivazioni del passo indietro, due anni prima della scadenza naturale del mandato, per buttarsi anima e corpo nella campagna elettorale per conquistare un posto in Consiglio regionale. Una ‘scommessa’ quella di Metallo. Se sarà candidato nel Partito Democratico dovrà vedersela con dei ‘pezzi da novanta’: Loredana Capone, già pronta a ricandidarsi, Sergio Blasi e Ippazio Morciano. Ora dovranno passare i ‘consueti’ venti giorni prima che le sue dimissioni diventino irrevocabili. A quel punto sarà nominato un Commissario che traghetterà il Comune fino all’appuntamento con le urne.

Le sue parole su Facebook

«Mentre scrivo queste parole, come una pellicola cinematografica, scorrono otto anni di vita.
E sono stati sorrisi, abbracci, mille successi e traguardi; anche momenti più duri, sofferti. Ma ne è valsa la pena, in ogni singolo istante» si legge nel post in cui ha voluto ringraziare tutte le persone che lo hanno accompagnato in questi lunghi otto anni. Usa parole come “compagni di viaggio” o “famiglia” per sottolineare il rapporto umano, di amicizia, che si è creato con tutti. «Ora Vi dico che è stato un onore camminare insieme a Voi, sentire la Vostra fiducia piena, il Vostro bene, l’affetto pulito. Siamo cresciuti insieme, e non è stata soltanto politica. È stata amicizia, serate insieme, infiniti caffè, riunioni sempre in ritardo, risate da stare male, tanto lavoro e smisurata passione. È stata vita condivisa. Siete cresciuti, e tanto. Ora, barra dritta, perché bisogna continuare il cammino. I buoni compagni di viaggio non si lasceranno mai. Un grazie immenso a tutti gli Amici di sempre, che hanno capito e ci sono stati. Sempre».

Ma il grazie più bello lo ha rivolto ai suoi concittadini e alla sua famiglia: «Ero “u vagnòne” e Racale mi ha fatto uomo». Poi un bilancio «Non so, e non tocca a me dirlo, se ho fatto bene o male. So soltanto di non essermi risparmiato un solo minuto di questi otto anni, di aver dato tutto quello che avevo, fino all’ultimo frammento di cuore».

«A tutto questo popolo di belle persone, di persone per bene, voglio dire umilmente grazie.
Grazie perché siete stati Voi a darmi fiducia, speranza. Siete stati Voi a insegnarmi che le cose possono cambiare. Siete Voi che trasformate un paese in una comunità. Siete Voi i costruttori di un mondo migliore, con il cuore da poeta e le mani da fabbro. Infine, l’Amore più grande, incommensurabile, per la mia famiglia. Senza di voi nulla sarebbe stato possibile, spero di avervi resi orgogliosi di vostro figlio. Buon cammino, Racale mia».

Tanti altri sindaci salentini stanno pensando di fare il suo stesso passo.



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