
“Scena muta” per quasi tutti arrestati nell’ambito dell’inchiesta “Fortezza” che, nei giorni scorsi, a poche ore di distanza dall’omicidio di Antonio Afendi a Casarano, avrebbe portato alla luce due agguerrite associazioni criminali dedite allo spaccio di stupefacenti. E tra i destinatari di misura cautelare in carcere c’era anche il 33enne di Casarano ucciso, pochi giorni fa, per mano del killer reo confesso Lucio Sarcinella. Un omicidio ancora con molti punti oscuri, maturato secondo gli inquirenti in un contesto criminale, sebbene non venga contestata l’aggravante dell’associazione mafiosa.
In mattinata, davanti al gip Giulia Proto del Tribunale di Lecce, presso il carcere di Borgo San Nicola, si sono svolti gli interrogatori di garanzia dell’operazione “Fortezza”. Sono comparsi davanti al giudice i presunti sodali di Afendi. Parliamo di Luigi Calabrese, 30 anni e Luca Marco Franza, 29 anni, (entrambi di Casarano), che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
E poi Davide Falcone 34enne di Casarano e Giovanni De Vito, 36enne di Matino.
Invece, Janus Krasnici, 34enne di origini montenegrine, ma residente a Lecce, Salvatore De Gaetani, 40enne di Ugento e Giovanni Corsano, 22enne di Casarano, hanno rilasciato spontanee dichiarazioni, chiarendo la loro posizione.
Invece per Giovanni Casto, 32enne di Casarano, che si trova ai domiciliari, l’interrogatorio è fissato nella giornata di giovedì.
E poi, ha fatto scena muta, nella giornata odierna, anche il presunto capo del gruppo rivale di quello che era capeggiato da Afendi. Parliamo di Ivan Caraccio, 32enne, originario di Casarano che, seppur non indagato per omicidio, come si legge nelle carte dell’inchiesta Fortezza, avrebbe espresso l’intenzione di uccidere Afendi.
E oggi si è tenuto l’interrogatorio anche dei presunti sodali di Caraccio nello spaccio di droga, che compaiono nell’operazione “Fortezza”. Si tratta di: Marco De Vito, 39enne, Angelo Moscara, 48enne, Matteo Toma, 36enne, tutti di Casarano e Floriano Chiriví, 43enne di San Donaci, che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Gli indagati sono difesi tra gli altri, dagli avvocati Simone Viva, Rocco Rizzello, Luigi Corvaglia, Mario Coppola, Ladislao Massari, Antonio Venneri.
L’indagine ha preso il via da un’aggressione subita nel novembre 2020 da una persona interna alle dinamiche associative criminali dopo che la stessa era stata minacciata di morte per presunti debiti di natura economica legati agli stupefacenti.