Operazione Genesi: dalle intercettazioni emergono forti tensioni all’interno del gruppo ‘Vernel’

Antonio Leo avrebbe minacciato Albino Volpe e Pasquale Giannone per il mancato pagamento di una fornitura di stupefacente. A sua volta, Giannone racconta di essersi procurato un’arma, perché ‘in guerra’, ma aveva necessità di procacciarsi altre cartucce.

Forti tensioni all'interno del gruppo, culminate con le gravi minacce rivolte dal capo clan Leo, nei confronti dei consociati. È ciò che emerge dall'ordinanza di custodia cautelare in carcere, a seguito dell'operazione 'Genesi', emessa dal gip Michele Toriello su richiesta del PM Guglielmo Cataldi della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti del  37enne leccese Antonio Leo ; 31enne Pasquale Giannone di Lecce; il 58 enne di Martina Franca, Albino Volpe; Bastri Caushaj.

Giannone e Volpe sono assistiti dall'avvocato Giuseppe De Luca, mentre Leo, dall'avvocato Pantaleo Cannoletta.

Antonio Leo, capo clan di una costola della Sacra Corona Unita, denominata "Vernel" operativa in agro di Vernole e Melendugno, voleva a tutti i costi mantenere il pieno controllo dello spaccio nei territori, limitrofi a Lecce", sotto" il suo comando. Egli avrebbe minacciato Giannone e Volpe, per il mancato pagamento di una fornitura di stupefacente.
 
Ecco un'intercettazione che rende bene l'idea del clima che si respirava all'interno del clan.
 
Pasquale Giannone racconta ad un amico, quanto accaduto con Antonio Leo, nel corso di un dialogo tra i due, che riportiamo.
 
P.G. "Antonio , ciao eh"
 
A.L.: Pasquale eh, che vuoi?
 
PG.: Ti ho portato i soldi
 
A.L.: Quanti sono?
 
P.G. Quattro e quaranta
 
A.L. Poi?
 
P.G..: Poi niente
 
A.L.: Poi dì a tuo padre di portarmi i soldi
 
 
PG.: Sennò vengo a Borgagne e vi taglio la testa
 

Successivamente,

A.L.: Gli stavo per dire, "Vuoi che spari a mio padre; vado e lo sparo"
 
P.G.: "Tuo padre è un lurido ; gli taglio la testa e ci gioco a pallone "
 
A.L.: Pasquale, quanti soldi mi devi?
 
PG.: Altre 600 euro
 
A.L. "Cerca di darmi i soldi e poi sparisci"
 

Invece, in una conversazione successiva con lo stesso interlocutore, Pasquale Giannone racconta di essersi procurato un arma, perché "in guerra". Egli aveva però necessita di procacciarsi altre cartucce.
 
P.G.: "Mi servono un paio di cartucce altre…calibro 12…no quelle superperforanti…"
 
Antonio:" No, di quelle non ne ho"
 
P.G: Di quelle normali a cinque pallini
 
Antonio: piombo 5
 
P.G: ne tieni? Piombo 5, qual'è quella tutta piena di pallini…mi sono preso il fucile a canne mozze, la prima volta che l'ho preso, ho sparato . Ho rischiato di ammazzarmi da solo…è tornato indietro…ho sparato tutti e due i grilletti come uno sceriffo del cazzo.



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