Operazione “Ghost Wine”: il funzionario dell’ispettorato e alcuni imprenditori lasciano il carcere

Il gip ha anche concesso la riapertura di quattro aziende vinicole, per le quali è stato disposto il sequestro preventivo.

Ottengono i domiciliari e lasciano il carcere di Borgo San Nicola alcuni degli arrestati “eccellenti” dell’Operazione “Ghost Wine”.

Il gip Michele Toriello ha accolto l’istanza della difesa per Antonio Domenico Barletta, il funzionario dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari di Lecce. Stesso discorso per i due enologi Giuseppe Caragnulo, 58 anni, di San Donaci e Vincenzo Laera, 38 anni, di Mesagne e l’imprenditore vinicolo Antonello Calò, 64 anni, di Copertino.

La decisione del giudice è maturata dopo gli interrogatori di garanzia delle undici persone arrestate nei giorni scorsi. Il funzionario dell’ispettorato, accusato di “passare informazioni”, aveva deciso di non rispondere alle domande del Gip.

Gli indagati sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati: Francesco Vergine, Massimo Manfreda, Marco Castelluzzo, Stefano Chiriatti, Riccardo Giannuzzi, Donata Perrone e Rosario Marino del Foro di Foggia.

Il gip ha anche concesso la riapertura di quattro aziende vinicole, per le quali è stato disposto il sequestro preventivo. Si tratta di: Agrisalento srl. di Copertino; Enosystem Srl sempre a Copertino; Megale Hellas srl di San Pietro Vernotico e C.C.I.B. Food Industry con sede a Roma. Il giudice ha nominato, per loro, un amministratore giudiziario e potranno riprendere a produrre vino.

Le accuse

I 41 indagati (molti a piede libero) rispondono a vario titolo ed in diversa misura dei reati di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e in registri informatizzati; frode nell’esercizio del commercio; vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine; contraffazione di indicazioni geografiche o denominazione di origine dei prodotti agroalimentari; riciclaggio e auto riciclaggio; attività di gestione dei rifiuti non autorizzata.

Le attività investigative hanno permesso di sgominare tre associazioni a delinquere in provincia di Lecce, che avevano messo in atto un sistema commerciale che permetteva di ottenere prodotto vinoso a basto costo, commercializzato successivamente come di qualità o addirittura biologico, Doc e Igt. Il tutto ha preso il via da un controllo a un’azienda all’interno della quale sono state trovate dai Carabinieri enormi sacche di zucchero.



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