“È una schifezza, dobbiamo trattarlo dando qualcosa in più”: le intercettazioni “Ghost Wine”

Nell’ordinanza a firma del gip Michele Toriello, emergono alcune conversazioni tra gli indagati, ritenute significative dagli inquirenti.

Acquisti di vino di pessima qualità, da “aggiustare” e poi commercializzare. È quanto emerge dalle intercettazioni contenute nell’inchiesta “Ghost Wine” che ha permesso di smantellare tre associazioni a delinquere e di arrestare undici persone.

Nell’ordinanza a firma del gip Michele Toriello, emergono alcune conversazioni tra gli indagati, ritenute significative dagli inquirenti.

In un’interccetazione, l’impreditore vitivinicolo Antonello Calò e l’enologo Giuseppe Caragnulo discutono della possibilità di comprare da una cantina un prodotto di cattiva qualità, ma che serve come documentazione di acquisto, prima di immetterlo sul mercato. I due si lamentano, però, del fatto che nonostante il vino non sia più buono, ma solo da destinare alla distilleria, la cantina non lo vuole cedere e né chiede un prezzo elevato.

A tal proposito, Caragnulo afferma “capisco che è una schifezza, però che n’ha schifezza dobbiamo trattarlo dando qualcosa in più..

In un’altra conversazione, lo stesso Caragnulo dice a Calò di avere trovato l’accordo con un’altra cantina e di avere accettato di pagare quel prezzo solo perché “biologico” e non per la reale qualità del vino che afferma essere pessima.

Caragnulo: Non è una schifezza come…se non altro questo vino qua non puzza è biologico…capito?

Calò: Certo

Caragnulo: Gli posso far fare due fine…uno col biologico e l’altro con documento, insomma

Calò: Si, si, mi è chiaro tutto

Tra le anomalie emerse durante l’indagine,anche lo smaltimento illecito di prodotti, attraverso un tubo collegato ad una buca realizzata all’interno di un tombino. Le ispezioni dei Nas scateneranno una serie di reazioni da parte di Laera, Caragnulo e Calò, finalizzate ad occultare le prove.

Caragnulo: hanno cominciato…poi si sono fatti trovare…nonostante gli ho dato mezz’ora di tempo alla cantina

Laera: Eh

Caragnulo: L’hanno trovata col tubo che scarichiamo nella fogna

Laera: e da lì si sono …si sono da lì è partito tutto il mondo !!!

Caragnulo: Io non potevo fare nulla perché …poi c’è un buco che finisce in falda…

Inoltre, in un’altra conversazione l’enologo Vincenzo Laera chiede a Simone Caragnulo ( figlio di Giuseppe) di aggiungere ad un prodotto, per il quale aveva chiesto di fare una prova di taglio e verificarne la gradazione, 200 g. di zucchero per ettolitro.

Laera: Simò

Simone Caragnulo: Ehi Vincè! 13 e 85 rimane

Laera: Apposto

Simone Caragnulo: Però poi 556 di zuccheri, mancano 3 grammi

Laera: E fagli mintere 200 grammi

Simone Caragnulo: 200 grammi ettolitro, ok

Si tratterebbe, secondo gli investigatori, di una sofisticazione, poiché lo zucchero non può essere utilizzato per aumentare il grado alcolico.



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