
Un’indagine importante per la quale è stata considerevole una sinergia avente caratura internazionale per smantellare un’organizzazione criminale dedita ad attività di migrazione clandestina, specializzata nei cosiddetti ‘sbarchi fantasma”, ha affermato il Generale Alessandro Barbera, comandate dello Scico della Guardia di Finanza, nel commentare l’operazione “Sestante che, alle luci dell’alba di oggi, ha portato all’arresto di 13 persone accusate di aver messo in piedi una organizzazione internazionale, composta da due cellule criminali specializzate nel favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, una italiana, diretta da un brindisino e una greca, capeggiata da un curdo siriano.
“Si tratta di piccole unità da diporto che caricano queste persone che in modo apparentemente sporadico attraversano il mare per raggiungere le nostre coste.
Questa operazione – prosegue l’alto ufficiale – ha permesso di sgominare una vera e propria attività criminale organizzata, individuarne i responsabili, i sodali e tutto ciò che girava intorno dal punto di vista economico, nello specifico per quel che riguarda il riciclo dei proventi illeciti derivanti da questo traffico.
In questa attività tutte la cooperazione tra tutte le componenti a livello internazionale ha avuto un ruolo importantissimo.
Parlare di ‘viaggi in prima classe’ mi sembra una declinazione un po’ mediatica, ma parliamo di traversate che sfuggono facilmente ai controlli proprio perché sono, come dicevo prima, apparentemente sporadiche, di piccolo cabotaggio e questa frammentazione consente all’organizzazione criminale di essere più efficace e maggiormente penetrante. Ma la nostra attività oggi ha consentito di svelarne i contenuti dal punto di vista criminogeno e di intervenire efficacemente.
L’attività di questo sodalizio andava avanti da un po’ di tempo, è chiaro che noi l’abbiamo costantemente monitorata, qui in Italia e anche grazie alla collaborazione degli organi di polizia ellenici, siamo riusciti a confrontarci da sotto il profilo organizzativo per poter intervenire in modo assolutamente efficace”.
“La provincia di Lecce è un territorio che per motivazioni innanzitutto di carattere geografico e di vicinanza con la costa sia albanese che greca si presta a essere interessata da questi fenomeni”, ha invece dichiarato il Colonnello Luigi Carbone, Comandante provinciale di Lecce delle Fiamme Gialle.
“Sono questi eventi che noi attenzioniamo e che subito dopo ci portano a dare vita a una serie di approfondimenti e poi, dopo l’interessamento dell’Autorità Giudiziaria e la messa in atto di indagini di natura tecnica, ci permettono di risalire a tutta la filiera dei responsabili che lucrano su questi traffici umani.
Le indagini si sono svolte, naturalmente, attraverso l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche, un’assidua attività di pedinamento e osservazione del territorio, ma soprattutto hanno avuto il merito di mettere in evidenza le diverse mansioni che si sviluppavano all’interno di queste due cellule dell’organizzazione. In particolare quella operante sul territorio brindisino che si occupava del reperimento dei natanti che venivano utilizzati per effettuare materialmente la traversata dalle due coste e quella ellenica che reclutava i migranti che venivano, poi, fatti salire a bordo delle imbarcazioni, previo pagamento di somme di un certo livello.
Tra gli arrestati c’è anche una donna è da un po’ di tempo le donne all’interno di questi sodalizi non hanno più ruoli di poco conto. Hanno fatto un’escalation nelle organizzazioni criminali, compiti importanti per quel che riguarda l’organizzazione dell’intera cellula.
Oggi abbiamo arrestato le persone che avevano i compiti più importanti. L’indagine ha, inoltre, consentito di definire un quadro probatorio anche di secondo livello in termini di responsabilità individuando complessivamente circa 30 persone.