Operazione Skipper su traffico internazionale di droga. Gli arrestati fanno “scena muta” davanti al giudice

Gli interrogatori di garanzia si sono tenuti in mattinata davanti al gup Cinzia Vergine, presso l’aula bunker di Borgo San Nicola.

Fanno “scena muta” gli arrestati dell’operazione Skipper che ha scoperchiato un ingente e consolidato traffico di droga transazionale con epicentro nel basso Salento. Pierpaolo Pizzolante, 30 anni di Acquarica del Capo, Giovanni Rizzo, 52 anni di Taviano; Nicolò Urso, 22 anni di Presicce; Donato Angelo Rainò, conosciuto come Donatello, 53enne di Taviano, tutti assistiti dall’avvocato Biagio Palamà, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Stesso discorso per Giuseppe Amato, 65 anni di Scorrano, detto Padreterno, difeso dagli avvocati Ladislao Massari e Vincenzo Blandolino.

Gli interrogatori di garanzia si sono tenuti nell’aula bunker di Borgo San Nicola, davanti al gup Cinzia Vergine.

“Scena muta” anche per Francesco De Paola, 66 anni di Acquarica del Capo, conosciuto come Fucilla (difeso dai legali David Alemanno e Paolo Rizzo).

Antonio Cioffi, 70 anni di Nardò, difeso dall’avvocato Alberto Corvaglia, ha ammesso un episodio contestato dalla Procura ed ha negato l’altro.

Riguardo Altin Shehaj, 42 anni, albanese residente a Melissano, l’interrogatorio continuerà domani ed è difeso dall’avvocato Mario Coppola.

Si è in attesa dell’estradizione di Alduino Giannotta, 58 anni, di Acquarica del Capo, ma residente ad Amsterdam. Nella giornata di ieri, è stato catturato in Brasile ed è considerato la “mente” dell’organizzazione criminale. È assistito dall’avvocato Biagio Palamà e verrà ascoltato nei prossimi giorni.

Sono stati arrestati e condotti in carcere, al termine del blitz “Skipper” anche Gigi Basilicata, 52 anni di Napoli; Ciro Pizzo, 27 anni di Napoli; Silvestre Attianese detto Silvio, 37 anni, di Villa Literno, (provincia di Caserta); Antonio Cioffi, 70 anni di Nardò e Giuseppe Ascione, 50 anni, di Napoli. Disposti inizialmente i domiciliari con braccialetto elettronico per Luca Pavese, 46 anni di Pulsano, (provincia di Taranto)

Si terranno domani, invece, gli interrogatori degli arrestati finiti ai domiciliari. Si tratta di: Patrick Sasha Esser, 32 anni di Acquarica del Capo; Antonio Clemente, 38 anni, di San Donaci, provincia di Brindisi; Mario Attianese, 44 anni, di Villa Literno, (Caserta); Errico Sinistro, 45 anni di Lecce; Roger Nebiu, 29 anni, di origini albanesi residente a Taviano; Hicham Kabouri, 46 anni, di origini marocchine ma residente a Ruffano (difeso dall’avvocato Simone Viva); Gianluca Saiella, 53 anni di Roma e Corrado Lanzilli, 53 anni di Napoli.

Anche per le persone sottoposte all’obbligo di presentazione alla P.G.. Si tratta di: M.B.C., 39 anni di Napoli; A.C.D.,39enne di Nardò; L.M.D.N, 46 anni di origini brasiliane; A.R. 30 anni di Taviano.

L’organigramma dell’associazione

L’organizzazione presentava un organigramma ben definito e collaudato: Alduino Giannotta, 59enne salentino, era il promotore, organizzatore, dirigente e finanziatore, dedito all’approvvigionamento della cocaina dall’Olanda ed ai contatti con i fornitori internazionali. Pierpaolo Pizzolante, 30enne di Acquarica del Capo, organizzatore, uomo di fiducia di Giannotta, preposto alla direzione delle importazioni dall’Olanda e alla successiva distribuzione del narcotico in territorio salentino. Giovanni Rizzo, 53enne di Taviano, che acquisita la sostanza da Giannotta, la redistribuiva sulle principali piazze della provincia leccese.

Nicolò Urso, 32enne di Presicce e Donato Angelo Rainò, cinquantatreenne di Taviano, partecipi, uomini di fiducia rispettivamente di Pizzolante e Giovanni Rizzo, dediti all’attività di trasporto, acquisto e vendita della cocaina nei territori di competenza e delle connesse operazioni di consegna e ritiro dei corrispettivi in denaro. Luigi Basilicata, 53enne campano, partecipe, dipendente di una ditta di autotrasporti con sede a Villa Literno, in provincia di Caserta i cui mezzi venivano impiegati per il trasporto e la consegna di armi e narcotico, il quale curava direttamente – e con l’ausilio di Giuseppe Ascione e Silvestre Attianese entrambi campani e dipendenti della stessa ditta – il trasporto dello stupefacente da Amsterdam fino al luogo di stoccaggio napoletano e da qui, nel territorio salentino, curandosi inoltre, del trasferimento di denaro dalla provincia leccese in Olanda.

La rimanente struttura criminale

Attorno alla struttura centrale si snodava, poi, l’apporto criminoso di numerose e ulteriori persone, anche loro gravitanti stabilmente attorno al consolidato circuito di illiceità del sodalizio, dediti, a vario titolo, all’acquisizione dello stupefacente ed alla successiva e finale immissione sul mercato.



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