Processo Skipper su traffico di cocaina, proveniente dall’Olanda. Inflitti 22 anni di reclusione

Secondo la Procura, Pavese e Drazza spacciavano in concorso con altri soggetti, la cocaina che arrivava sulle piazze di Lecce, Taranto, Taviano, Nardò, Scorrano e Ruffano

Si conclude con due pesanti condanne, il processo relativo al blitz “Skipper”, con cui venne alla luce un commercio transnazionale di cocaina.
Nelle scorse ore, il collegio della prima sezione (presidente Annalisa De Benedictis) ha inflitto: 14 anni di reclusione e 45mila euro di multa per Antonio Cosimo Drazza, 41enne di Nardò, assistito dall’avvocato Francesca Conte ed 8 anni e 30 mila euro di multa per Luca Pavese, 47 anni di Pulsano (provincia di Taranto), difeso dall’avvocato Roberta Romano. La sentenza è in linea con le richieste del pubblico ministero Carmen Ruggiero.
I due imputati rispondevano del reato di detenzione e traffico di sostanze stupefacenti. E Pavese anche di tentato omicidio in concorso.
Una volta depositate le motivazioni della sentenza (entro 90 giorni), i legali presenteranno ricorso in Appello.
Invece, il collegio giudicante ha assolto ( la Procura aveva invocato la condanna), Massimo Bacio Terracino, 51 anni di Napoli.
Secondo la Procura, Pavese e Drazza spacciavano in concorso con altri soggetti, la cocaina che proveniva dall’Olanda ed arrivava sulle piazze di Taviano, Taranto, Nardò, Scorrano, Lecce e Ruffano.

L’operazione Skipper

Ricordiamo che in una scorsa udienza, Pavese aveva presentato un memoriale di 11 pagine, con cui ricostruiva ed ammetteva il traffico di droga, ma negava la sua partecipazione al tentato omicidio. In merito a questa seconda accusa, si fa riferimento al piano criminale di far fuori un pregiudicato, ritenuto un informatore della polizia giudiziaria. Prima pensando di fargli saltare in aria la barca e poi mettendo in pratica altri sistemi “esplosivi”, sulla scorta delle dichiarazioni di un pentito tarantino. I presunti complici di Pavese vennero assolti dal tentato omicidio.
Nel dicembre scorso, si è concluso dinanzi al gup Alcide Maritati, con la condanna a  complessivi 136 anni di reclusione per svariati imputati, il processo con rito abbreviato relativo all’operazione investigativa “Skipper”. Il blitz risale al mese di febbraio del 2021, quando  gli agenti della Squadra Mobile e della Questura di Lecce, eseguirono 26 misure cautelari, a firma del gip Cinzia Vergine. Non solo, poiché i colleghi della Direzione Investigativa Antimafia, si occuparono di una serie di sequestri preventivi per un valore complessivo di oltre 4milioni di euro.
E poche ore dopo, Alduino Giannotta, ritenuto a capo del sodalizio criminale, è stato catturato, in Brasile, a conclusione di una attività di cooperazione internazionale di polizia. Giannotta, secondo l’accusa, si occupava degli approvvigionamenti di cocaina dai Paesi Bassi, tenendo i contatti con i fornitori internazionali, finanziandoli, dirigendo i trasporti e le consegne nel Salento con i suoi uomini di fiducia.
 Non solo, poiché alcuni mesi dopo arrivò il sequestro dei beni immobili per circa un milione di euro, tra cui una casa in Olanda.



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